Arriva MIA è il nuovo reddito di cittadinanza
Il Governo Meloni pensa a MIA: il nuovo reddito di cittadinanza. Ecco come funziona la misura di inclusione attiva
Notizie dell’ultima ora: arriva Mia, il nuovo reddito di cittadinanza. Il Governo si muove e pensa a come cambiare il reddito di cittadinanza. Non una novità, visto che questo, per Fratelli di Italia, è stato uno dei cavalli di battaglia in campagna elettorale, con Giorgia Meloni che ha sostenuto che non avrebbe mai lasciato i veri poveri senza sussidio. Il reddito di cittadinanza in qualche modo, continuerà a esistere ma cambia pelle. Nelle prossime settimane sentirete parlare di MIA, che dovrebbe essere il nome della muova misura per il reddito ai cittadini, in modo diverso però rispetto al passato.
MIA è il nuovo reddito di cittadinanza: cosa sappiamo, le ultime notizie
Che cos’è Mia e che cosa significa? Mia vuol dire: “Misura di inclusione attiva”. Che cosa cambia rispetto al reddito di cittadinanza che era stato pensato e voluto dal Movimento 5 stelle? Secondo le prime anticipazioni, che arrivano da un articolo di questa mattina del Corriere della sera, rispetto al reddito di cittadinanza classico, che abbiamo imparato a conoscere in questi anni, con MIA cambierebbe la durata del nuovo sostegno. Un’altra novità importante con Mia, sarà la divisione in due categorie con quote a scalare: occupabili e famiglie povere senza possibilità di lavorare. Per quanto riguarda gli occupabili, il tetto massimo di sussidio sarà di 375 euro mentre per le famiglie povere senza possibilità di lavorare, l’importo base sarà di 500 euro. La misura dovrebbe arrivare presto in consiglio dei ministri ed essere attiva già a settembre.
Chi potrà percepire MIA il nuovo reddito di cittadinanza
Per il momento, solo indiscrezioni, che potrebbero trovare conferma nelle prossime ore. Da quello che trapela, a poter ricevere il sussidio e quindi il sostegno economico da parte dello stato, dovrebbero essere le famiglie povere senza persone occupabili e famiglie con occupabili.
Come una famiglia viene classificata come famiglia povera? Stando alle anticipazioni relative al sussidio, le famiglie povere dovrebbero essere quelle dove c’è almeno un minorenne o un anziano over 60 o un disabile. Cosa si intende invece per famiglie con occupabili? Per famiglie con occupabili si intende quelle dove non ci sono queste situazioni ma almeno un soggetto tra 18 e 60 anni d’età. In sostanza, gli occupabili (stimati in 300 mila nuclei monofamiliari più 100 mila nuclei con più membri), che beneficiano dell’attuale Reddito al massimo per 7 mesi nel 2023 e comunque non oltre il 31 dicembre, scaduta la prestazione potranno presentare la domanda per la Mia.
Quali saranno i nuovi importi di Mia, il reddito di cittadinanza del Governo Meloni?
Secondo le ultime notizie su Mia, le famiglie povere continueranno a ricevere un sussidio, la Mia appunto, il cui importo base (per un single) dovrebbe restare di 500 euro al mese, come nel Reddito. C’è invece ancora discussione sulla quota aggiuntiva nel caso in cui il beneficiario debba pagare l’affitto. Il Reddito prevede fino a 280 euro al mese. Con la Mia questa quota potrebbe essere alleggerita e modulata sulla numerosità del nucleo familiare. Se le famiglie povere non dovrebbero avere grossi contraccolpi, le famiglie con occupabili invece, perderebbero una fetta di sostegno, rispetto a quello che succedeva in precedenza. Con la Mia, non dovrebbero ricevere più di 375 euro.
Quanto durerà Mia, quanto si potrà usufruire del sussidio?
Il governo sta pensando a una durata di 18 mesi (come ora il Reddito), per gli occupabili non più di un anno. Quindi tra i 18 e i 12 mesi.
Isee: qual è il tetto massimo per richiedere MIA?
Secondo le indiscrezioni il tetto per aver diritto alla nuova Misura di inclusione attiva dovrebbe scendere dagli attuali 9.360 euro percepiti con il Reddito di cittadinanza a un massimo di 7.200 euro. Duemila euro di differenza possono essere significativi e ridurre di molto il numero delle famiglie che possono richiedere il reddito di cittadinanza e quindi la nuova MIA. Abbiamo visto in questi anni che però non sono le certificazioni a fare la differenza ma i controlli, visto che migliaia di italiani hanno avuto il sussidio con certificazioni ISEE false. E infatti, stando a quanto trapela, ci sarà un controllo maggiormente serrato su chi presenta la domanda per ricevere MIA, la misura di inclusione attiva pensata dal Governo Meloni.