Pensioni ultime notizie: aumenta l’età pensionabile? Arriva l’invito dell’Ocse
L'Ocse analizza le pensioni e invita l'Italia ad aumentare l'età pensionabile piuttosto che diminuirla
Pensioni ultime notizie: aumenta l’età pensionabile? L’invito dell’Ocse è chiaro per l’Italia. Il dibattito sul tema relativo alle pensioni non accenna a placarsi. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico non vede di buon occhio la quota 100, che consente l’uscita già a 62 anni di età. Inoltre pone l’accento sull’età pensionabile, che dovrebbe aumentare in Italia piuttosto che diminuire. Come sappiamo il problema della flessibilità in uscita è tutt’altro che superato. Di pochi giorni fa sono le parole del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, la quale ha fatto sapere che il Governo ha tutte le intenzioni di superare la Legge Fornero. Per l’Ocse, organizzazione internazionale che si occupa di studi economici, l’età pensionabile non deve diminuire ma aumentare. Ecco le ultime notizie e cosa viene richiesto al nostro Paese.
Pensioni ultime notizie: l’Ocse chiede all’Italia di aumentare l’età pensionabile
Nell’ultimo rapporto dell’Ocse, Pensions at a Glance 2019, l’Italia viene invitata ad alzare l’età pensionabile. Già in passato era stato detto che “la sfida per l’Italia deve essere mantenere adeguati benefici per gli anziani limitando la pressione nel breve, medio e lungo termine“. Dunque la quota 100 dovrebbe essere eliminata. Il problema dipende dal fatto che “la spesa pensionistica è eccessiva” nel nostro Paese. Nel rapporto si legge:
L’aumento dell’età effettiva di pensionamento dovrebbe essere una priorità, vanno limitati gli indebiti sussidi al pre-pensionamento e va opportunamente applicato il legame con l’attesa di vita.
Il problema dipende dall’eccessiva spesa per le Pensioni effettuata dall’Italia, che corrisponde addirittura al 16% del Pil. Infatti, tra tutti i Paesi Ue, la spesa effettuata dal nostro Paese si attesta al secondo posto. La soluzione è quella di eliminare le pensioni quota 100 e non solo. Altro errore da correggere è quello relativo al blocco degli aumenti in base all’aspettativa di vita, che è fissato fino all’anno 2026. Ciò riguarda la pensione anticipata, bloccata a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Ma non finisce qui, perché anche l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia è al momento congelata.
Il problema, come sottolineato più volte anche da altre forze politiche, è la sostenibilità di un sistema di questo tipo. Mandando in pensione presto le persone oggi, significa sacrificare i pensionati futuri. Saranno dunque i giovani a pagarne le spese. Una persona che ha iniziato a lavorare nell’anno 2018 rischia di andare in pensione non prima dei 71 anni di età, che è al di sopra della media degli Stati membri.