Da Mattino Cinque le ultime notizie su quota 100: parlano Durigon e Colaninno
Da Mattino Cinque arrivano le ultime notizie su quota 100 con le parole di Colaninno e Durigon
Da Mattino Cinque arrivano le ultime notizie su quota 100 da parte di due esponenti politici: Claudio Durigon, della Lega, e Matteo Colaninno, di Italia Viva. La quota 100 sta dividendo il Governo e i renziani puntano alla sua abolizione per recuperare risorse al fine di abbassare le tasse e per altri provvedimenti importanti. Il Movimento 5 Stelle non intende toccare la misura, che andrà a esaurimento nel 2021, perché eliminarla significherebbe ripiombare nella tanto criticata Legge Fornero. Scopriamo cosa hanno detto Colaninno e Durigon al riguardo.
MATTINO CINQUE, MATTEO COLANINNO DI ITALIA VIVA PARLA DI QUOTA 100: PERCHE’ VA ELIMINATA?
Matteo Colaninno, di Italia Viva, ha espresso il pensiero dei renziani riguardo la misura della quota 100. Ha dunque detto che questa misura, introdotta dal Governo M5S-Lega, è di decine di miliardi di euro che però non hanno avuto un vero impatto sulla crescita economica del Paese. Inoltre si tratta di tutte risorse prese a debito. La proposta dei renziani è quella di abolire la misura e utilizzare questi soldi per abbassare le tasse.
Oltre a non aver portato a risultati positivi, la quota 100 non è equa, non essendo strutturale. Un lavoratore che arriva a 62 anni di età e 38 di contributi entro il 31 dicembre 2021 può andare in pensione, mentre un altro che raggiunge questi requisiti a gennaio 2022 deve aspettare cinque anni. Inoltre quota 100 non fa distinzioni tra chi ha effettuato lavori pesanti e usuranti e tutti gli altri lavoratori.
LE PAROLE DI CLAUDIO DURIGON A MATTINO CINQUE: QUOTA 100 NON VA ELIMINATA
Durigon della Lega ha detto la sua a Mattino Cinque. Ha dunque detto che, per superare la Legge Fornero, il Governo precedente ha consentito alle persone di lasciare il lavoro a 62 anni di età con 38 anni di contributi versati. Inoltre è stato bloccato l’aumento relativo all’aspettativa di vita per le pensioni anticipate. In questo modo i cittadini hanno il “diritto di scelta” su quando e come andare in pensione. Durigon non ritiene che quota 100 sia iniqua, perché la Lega, tornando al Governo, farebbe quota 41 per tutti a partire dal 2022.
A Durigon è stato chiesto se quota 100 abbia portato all’aumento dei posti di lavoro, così come promesso, in quanto i numeri parlano chiaro e non emergono aumenti evidenti dell’occupazione giovanile sia nel privato che nel pubblico. Dunque il leghista ha risposto che lo sblocco del turnover generazionale delle forze lavoro arriverà dal primo gennaio del prossimo anno, e il rapporto sarà di uno a uno tra pensionati e nuovi assunti.