Riforma pensioni ultime notizie: cosa cambia nel 2020?
Cosa succederà con la riforma pensioni 2020? Ecco le misure che verranno rinnovate e altre ipotesi in ballo
Nelle prossime settimane si deciderà la nuova riforma delle pensioni, quali sono le ultime notizie? Cosa cambia nel 2020 per i lavoratori che lasciano il lavoro? Come sappiamo è avvenuto un cambiamento interno al Governo. Ora la maggioranza è composta da M5S e Pd, che si sono uniti a seguito della crisi di Governo. Il precedente Governo era invece a maggioranza M5S-Lega. Il cambiamento non potrà di certo non influire sulla riforma delle pensioni, vista la completa differenza di vedute tra la Lega e il Pd. Ma in che modo inciderà l’impronta del Partito Democratico sul sistema previdenziale? Nelle scorse settimane ci sono state delle rassicurazioni circa le pensioni quota 100, che non verranno abolite. Inoltre si è parlato di un’ulteriore proroga dell’opzione donna, attualmente l’unica misura in grado di aiutare le donne nell’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Scopriamo cosa cambia nel 2020 per quanto riguarda la riforma pensioni e cosa accadrà con la Legge di Bilancio.
RIFORMA PENSIONI ULTIME NOTIZIE: COSA CAMBIA NEL 2020 PER I PENSIONATI?
Come sappiamo le pensioni quota 100 non verranno abolite. Si tratta infatti di una misura sperimentale di durata triennale e valida fino al 2021. Sta di fatto però che i numeri relativi a questa misura non sono quelli sperati dalla Lega. Il boom previsto non c’è stato, e molte persone hanno deciso di rimanere al loro posto. Dati i numeri decisamente inferiori alle previsioni, è possibile per lo Stato registrare un buon risparmio di risorse da reinvestire in altro. Ricordiamo che con le pensioni quota 100 si può lasciare il lavoro a 62 anni di età avendo versato almeno 38 anni di contributi.
A essere presente anche nel 2020 dovrebbe essere l’opzione donna. Come sappiamo le pensioni quota 100 sono una misura che favorisce gli uomini mentre le donne rimangono fuori a causa delle carriere discontinue. In questi giorni si è parlato molto della necessità di riconoscere il lavoro di cura delle donne nei confronti dei figli e della famiglia in generale. Orietta Armiliato, del Comitato Opzione Donna Social, ha parlato di una possibile quota 100 rosa, con l’abbassamento degli anni di contributi necessari ad accedere alla pensione. Ha parlato di una riduzione di due anni, da 38 a 36. Inoltre la Armiliato ha chiesto che l’opzione donna venga resa una misura stabile fin al 2023, così che le lavoratrici possano avere maggiori certezze sul loro futuro lavorativo. Rinnovare l’opzione donna di anno in anno lascia le donne in una situazione di stallo, senza sapere cosa ne sarà del loro futuro.