Pensioni quota 100 ultime notizie, il Tfr agli statali fa discutere
Il Tfr agli statali è uno dei nodi da sciogliere relativi alle pensioni quota 100 e non solo. Ecco le ipotesi che potrebbero essere attuate
L’approvazione del Decreto legge contenente le pensioni quota 100 e la riforma delle pensioni in generale, è alle porte. Resta però una questione ancora da chiarire e si tratta del Tfr agli statali. Questo nodo fa discutere nelle ultime ore. Stando alla bozza del decreto che è circolata nelle scorse settimane, la liquidazione ai dipendenti pubblici dovrebbe essere erogata solo una volta maturati i requisiti di pensionamento che sono contenuti nella Legge Fornero. Questo vale dunque anche per i lavoratori che vanno in pensione con la quota 100 dai 62 anni in poi. Ma non finisce qui, perché la liquidazione degli statali viene già erogata in più rate annuali, in base all’importo da corrispondere. Dunque, chi sceglie la quota 100, rischia di vedere il Tfr tra i 5 e i 7 anni dopo il pensionamento.
TFR STATALI E PENSIONI QUOTA 100, SI CERCA UNA SOLUZIONE PRIMA DELL’APPROVAZIONE DEL DECRETO
Il Tfr dei dipendenti pubblici sta facendo discutere. Infatti, erogare immediatamente il Tfr agli statali, genererebbe un problema dal punto di vista dei conti pubblici. Dopo aprile deve arrivare inoltre una decisione da parte della Corte Costituzionale su ordinanza del Tribunale di Roma. Questa riguarda proprio il differimento del Tfr sulla base delle regole attuali, dunque antecedenti l’entrata in scena delle pensioni quota 100. Se la Corte dovesse esprimersi in favore dell’erogazione immediata della liquidazione ai dipendenti del settore pubblico, ci potrebbero essere delle difficoltà nel trovare le coperture finanziarie necessarie.
Qual è dunque la soluzione a questo nodo che può mandare in tilt il sistema delle pensioni quota 100? A parlarne è il Ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno. Al riguardo ha detto che si sta studiando l’ipotesi dell’anticipo del Tfr per tutti. Ha anche anticipato che si sta studiando anche una norma che prevede proprio la possibilità di percepire la liquidazione non appena si va in pensione. Dunque si cerca un accordo con Abi. Quello che potrebbe accadere è che gli istituti di credito anticipino le risorse relative al Tfr in parte o totalmente. Lo Stato dovrebbe farsi carico però degli interessi, il cui importo potrebbe essere molto alto.
Insomma, a poche ore dalla possibile approvazione delle pensioni quota 100, presenti nel maxi-decreto che contiene anche il reddito di cittadinanza, non mancano i problemi. Ricordiamo che per andare in pensione con questa formula bisogna aver compiuto 62 anni di età e aver versato almeno 38 anni di contributi. Non ci resta che attendere il termine di questa giornata per scoprire quello che succederà.