Economia

Pensioni quota 100 ultime notizie, gli assegni saranno ridotti

L'assegno pensionistico sarà ridotto per chi sceglie di uscire dal lavoro con la misura delle pensioni quota 100, ma questo non dipende da penalizzazioni

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Pensioni quota 100 ultime notizie, a quanto pare gli assegni saranno ridotti. Negli ultimi mesi si è molto parlato della riforma del sistema pensionistico e soprattutto della quota 100. Con questa misura si potrà lasciare il lavoro a 62 anni di età con 38 di contributi. Ma se si sceglie questa formula per andare in pensione, come cambia l’assegno? Se ne è parlato diverse volte e a quanto pare l’importo sarà ridotto. Si tratta di tagli agli assegni pensionistici? In realtà quello che si va a percepire dipende dagli anni di contributi versati da chi decide di andare in pensione prima. Ecco quali sono le novità sulle pensioni quota 100.

ASSEGNO PENSIONISTICO CON LE PENSIONI QUOTA 100, ECCO PERCHE’ SARA’ RIDOTTO

L’uscita anticipata dal lavoro con la quota 100 comporta un assegno inferiore rispetto a quello che si percepirebbe con la pensione di anzianità. In realtà non si tratta di una penalizzazione, ma ciò dipende dal minor numero di anni di contribuzione versati lasciando il lavoro a 62, 63, 64, 65 e 66 anni di età. I tagli possono variare dal 5% al 30%, in base al numero di anni per i quali si anticipa la pensione. La stima era stata fatta dall’Ufficio parlamentare al Bilancio nel corso dei mesi passati per fare chiarezza.

Conviene quindi lasciare il lavoro con le pensioni quota 100? A conti fatti, probabilmente sì. Se è vero che l’assegno è ridotto uscendo fino a 5 anni prima dal mondo del lavoro, è anche vero che in questo modo viene percepito per più tempo. Dunque starà ad ogni singolo lavoratore valutare se convenga o meno andare in pensione prima. Bisogna inoltre tenere presente il divieto di cumulo con altri redditi da lavoro che superino i 5mila euro annui fino al raggiungimento dell’età pensionabile. E’ possibile che questi paletti, così come la riduzione dell’assegno, scoraggino i lavoratori a scegliere l’uscita anticipata.

Domenico Proietti, segretario confederale della Uil, ha parlato delle pensioni quota 100 afferma che questa misura va a penalizzare il Centro-Sud, le donne, ma anche gli statali. Quest’ultimi andranno in pensione dopo i dipendenti privati con finestre semestrali e dunque quando i requisiti sono stati raggiunti già da diversi mesi. Inoltre per i dipendenti del settore pubblico il Tfs potrebbe essere erogato dopo diverso tempo. Pare però che il Governo M5S-Lega stia cercando una soluzione che consenta ai lavoratori di percepire la liquidazione in tempi più brevi.

Non ci resta che attendere il Decreto in cui sarà contenuta la riforma delle pensioni per scoprire nel dettaglio cosa succederà.



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