Economia

Reddito di cittadinanza, quando ci sarà? Le indicazioni di oggi del premier Conte

Il governo Conte ha presentato, nel suo discorso al senato, le principali riforme che attuerà. Vi sono in cima alla lista, le misure contro la povertà e la riforma delle pensioni.

I tecnici continuano a lavorare per consentire, al più presto, il via libera alle nuove riforme in cantiere. Vi sono tra queste l’avvio del reddito di cittadinanza e la modifica dell’età pensionistica, mediante la Quota 100, offrendo la possibilità di ritirarsi dal mondo del lavoro al raggiungimento di questa soglia, calcolata sommando l’età anagrafica agli anni in cui sono stati versati i contribuiti. I punti in questione sono presenti nel contratto programmatico stipulato, tra la Lega e il Movimento Cinquestelle, che ha consentito la formazione della maggioranza parlamentare.

REDDITO DI CITTADINANZA TRA LE PRIORITA’ DEL GOVERNO

La lotta alla povertà sarà al centro dell’azione del nuovo esecutivo giallo – verde, così come confermato dal neo presidente del Consiglio, questa mattina, nel suo discorso al senato volto ad ottenere la fiducia dell’aula. “L’’obiettivo del governo – ha spiegato il professor Giuseppe Conte – è assicurare un sostegno al reddito a favore delle famiglie più colpite dal disagio socio-economico. Il beneficio – ha aggiunto – verrà commisurato alla composizione del nucleo famigliare e sarà condizionato alla formazione professionale e al reinserimento lavorativo”. Il docente ha avvalorato così l’ipotesi, avanzata nei giorni scorsi da alcuni esperti, secondo cui l’introduzione del reddito di cittadinanza avverrà in due momenti distinti. La prima fase – ha puntualizzato l’ inquilino di Palazzo Chigi – sarà caratterizzata dal rafforzamento dei centri per l’impiego, al fine di agevolare “l’incontro tra domanda e offerta di lavoro con la massima efficienza e celerità possibili”. La seconda verterà, invece, sull’erogazione del “sostegno economico vero e proprio”.

REDDITO DI CITTADINANZA COPERTURE ECONOMICHE 

C’è scetticismo però, in alcuni ambienti, per il timore che gli annunci non possano concretizzarsi a causa delle difficoltà oggettive a reperire i fondi. Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha calcolato infatti che saranno necessari almeno 35 miliardi di euro, non nascondendo che molti vedono di buon occhio il Reddito di Inclusione (Rei) che è già in vigore. Forza Italia, che è all’opposizione, ha alzato la propria voce: “I conti non tornano”, è l’allarme lanciato da Deborah Bergamini. “Con entrate aleatorie e spese certe – ha notato l’azzurra -, la misura voluta dai grillini sembra sempre più irrealizzabile. Anzi – ha incalzato la deputata del partito dell’ex Cavaliere- al Sud si troveranno senza reddito di cittadinanza e dovranno pagare il costo del debito pubblico”. Le ha risposto, a stretto giro, Alberto Brambilla: “Sui fondi per il reddito di cittadinanza – ha evidenziato l’esponente del Carroccio – ci aiuterà il riordino degli ammortizzatori introdotti con il Jobs Act. Inutile tenere in piedi – ha specificato- Naspi, Discoll, Asdi e reddito di inserimento”.

Marco Paganelli



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