Economia

Cambio delle Lire in Euro: scovata norma illegittima. Sentenza shock su EUR/ITL

Appello urgente della Confedercontribuenti alla politica italiana a pochi giorni del voto dopo la recente sentenza sul cambio delle Lire in Euro

In relazione al cambio della lira in euro è stata dichiarata illegittima una norma del Governo Monti. Una recente sentenza della Suprema Corte ha infatti ribaltato il cambio della lira in euro. Secondo i trattati europei il cambio all’euro può avvenire impiegando risorse finanziarie dello Stato ma adesso, dopo la sentenza, si aprono scenari nuovi.  Il punto di partenza di questo groviglio è la sentenza n. 216/2015 della Corte Costituzionale con la quale è stata dichiarata illegittima la norma del governo Monti che anticipava dal 28 febbraio 2012 al 6 dicembre 2011 il termine di cambio delle lire. In considerazione di questa sentenza il 22 gennaio 2016 iniziarono presso le filiali della Banca d’Italia le operazioni ma non per tutti. 

Cerchiamo di approfondire meglio per capire il significato di questa sentenza e i risvolti che si possono avere nel nostro paese alla luce del pronunciamento. Per farlo ricorriamo alle dichiarazioni recenti di Confedercontribuenti su questo punto. Questa associazione, dopo la recente sentenza, ha auspicato un immediato intervento da parte delle forze politiche 

Cambio lira in euro, norma illegittima

Secondo i trattati europei il cambio all’euro può avvenire impiegando risorse finanziarie dello Stato. A suo tempo fu versato il controvalore delle lire ancora in circolazione al 6 dicembre 2011. Le operazioni vengono effettuate secondo le istruzioni dettate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze il 21 gennaio 2016 ovvero garantire il cambio solo a chi può dimostrare di aver presentato la richiesta di cambio tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012, specificandone l’importo. Molti però non fecero richiesta scritta ma semplicemente recandosi allo sportello si vedevano rifiutata la richiesta.

“Ci sono ancora molte persone che non sono in grado di dimostrare di aver presentato una richiesta scritta di conversione entro i termini originari. Sono risorse che potrebbero essere impiegate per pagare tasse, fare un acquisto e quindi far smuovere un po’ l’economia. Poiché non sono previste nell’attuale quadro normativo richiediamo a gran voce uno specifico provvedimento legislativo che sblocchi questa situazione per la quale con state già impiegate le risorse” – interviene Carmelo Finocchiaro presidente nazionale di Confedercontribuenti.



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