Economia

Gasolio sporco: migliaia di auto bloccate, la raffineria Eni si difende

Problema nazionale, gasolio sporco ha bloccato migliaia di auto in Puglia. L'associazione dei consumatori sul piede di guerra, mentre la raffineria Eni di Taranto nega ogni sua responsabilità

gasolio sporco, migliaia di auto bloccate in puglia

Gasolio sporco, scatta l’emergenza in tutta Italia. Le ultime notizie rivelano che sono stati richiesti maggiori accertamenti e più controllo durante il passaggio del carburante, dalla raffineria alle stazioni. Molti hanno definito questa situazione come una falsa notizia, una psicosi di massa. Pertanto, è necessario fare chiarezza su quanto sta realmente accadendo. Secondo le associazioni dei consumatori nella regione Puglia sono state bloccate un migliaio di auto.

PUGLIA, GASOLIO SPORCO ULTIME NOTIZIE: MAGGIORI ACCERTAMENTI SULLA RAFFINERIA ENI DI TARANTO

Gasolio sporco, è questa la notizia che sta circolando nelle ultime ore e che secondo molti sarebbe falsa. Attualmente si chiedono maggiori accertamenti sulla questione e più interesse nel controllo del passaggio del carburante, che avviene dalla raffineria alle stazioni di servizio. Sappiamo per certo che in Puglia, in particolare a Taranto e nel Salento, sono state bloccate migliaia di auto. Le indagini si stanno indirizzando verso un problema che riguarda proprio la raffinazione. Il caso è arrivato in Parlamento e le indagini sono svolte dalla Guardia di Finanza. Nelle altre regioni, negli ultimi mesi, ci sono state diverse segnalazioni. La questione del gasolio sporco, rivelatasi grave in Salento, sarebbe riuscita a preoccupare moltissime persone, le quali avrebbero visto le loro auto andare in tilt. Questa situazione coinvolge anche i comuni di Brindisi e Lecce. La procura di quest’ultima ha deciso di aprire un fascicolo, proprio per comprendere quanto sta accadendo. Nel frattempo, Eni ha smentito che la raffineria di Taranto, accusata di essere la fonte primaria del gasolio sporco, sia la causa di questo problema. Le associazioni dei consumatori, però, hanno deciso di non restare fermi. Pertanto, è stata avviata una raccolta di denunce e segnalazioni da parte degli automobilisti, che richiedono il risarcimento danni.

L’ASSOCIAZIONE DEI CONSUMATORI CHIEDE ACCERTAMENTI E LA RAFFINERIA ENI SMENTISCE OGNI SUA RESPONSABILITA’

Le prime ipotesi riguardanti il problema del carburante sporco, sono tutte da accertare dalle indagini della Guardia di Finanza. A quanto pare, la causa partirebbe da una non corretta miscelazione con la benzina. I motori delle auto si sono, così, arrestati e si sono riavviati solo con l’aiuto di un tecnico specializzato. Coloro che sono stati coinvolti in questo caso hanno dovuto sostenere una spesa dai 400 ai 1000 euro. La raffineria Eni di Taranto ha dichiarato che il carburante da loro distribuito rispetta tutti i requisiti di qualità. Le persone che hanno subito questo problema non possono che essere arrabbiate, tanto che chiedono un rimborso. In questo caso, anche se è ancora da accertare chi sarà il destinatario delle denunce, l’automobilista dovrà essere in possesso delle fatture pagate per risistemare la propria auto. In tal modo verrà dimostrata la spesa sostenuta. Eni annuncia che i problemi accusati da queste automobili non siano dipesi dal gasolio sporco, bensì ad altre cause comuni. Pertanto, la raffineria di Taranto non si prende alcun tipo di responsabilità. I problemi comunque restano. Le forze dell’ordine stanno indagando e presto verrà messa alla luce la verità.



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