Pensioni, quota 41 precoci Ape Social: quale conviene di più? Ultime notizie e guida alle differenze
Mentre procede a ritmo spedito l'invio delle domande per l'Ape Social, emerge una necessità di chiarezza che riguarda anche la quota 41 precoci. Tutte le ultime notizie sulla riforma delle pensioni e su cosa conviene fare oggi
L’Ape Social è un tema di discussione molto diffuso in Italia, specialmente dopo la Riforma delle pensioni. Che differenza c’è tra le pensioni precoci Quota 41 e l’Ape Social? Conviene per coloro che vogliono andare in pensione anticipata a 63 anni? E le pensioni precoci Quota 41 convengono?
Per rispondere a queste domande bisogna fare chiarezza su argomenti come la Riforma delle pensioni e i relativi concetti di Ape Social e Quota 41. Ovviamente tali argomenti devono essere presentati assieme alle relative ultime notizie per fornire, in questo modo, un quadro quanto più aggiornato possibile. In questo articolo ci occuperemo appunto di questo.
Ape Social, Quota 41: cosa sono?
L’Ape Social è una misura prevista dalla Riforma delle pensioni 2017 che permette al lavoratore di andare in pensione anticipatamente, prima del termine stabilito a norma di legge. Tale misura offre al lavoratore la possibilità di ricevere mensilmente un assegno, a sua volta complementare o alternativo al salario, prima della pensione. Sfortunatamente, non tutti i lavoratori possono beneficiare di questa possibilità, che si rende aperta soltanto a quei lavoratori che soddisfano dei requisiti particolari, come:
- Essere licenziati e privi di ammortizzatori sociali da 3 mesi o più dopo aver maturato almeno 30 anni di contributi;
- Essere lavoratori autonomi o dipendenti con un’invalidità di almeno del 74% e aver maturato almeno 30 anni di contributi;
- Essere lavoratori che assistono un disabile da almeno 3 mesi. Anche qui è richiesta un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
- Essere lavoratori autonomi o dipendenti che svolgono attività pericolose da almeno 7 anni e hanno pagato 36 anni di contributi.
Ape Social Quota 41 differenze
L’Ape Social si rivolge unicamente ai lavoratori in difficoltà e si tratta di una misura a carico dello Stato Italiano. All’interno dell’Ape Social si trova la cosiddetta Quota 41, un beneficio ulteriore disponibile per i lavoratori precoci. Per accedere alla Quota 41 bisogna aver versato almeno 41 anni di contributi e rispettare uno dei requisiti di cui sopra. I due benefici, pertanto, sono molto simili, con l’unica differenza a proposito di coloro che possono accedere al beneficio.
L’indennità è sempre corrisposta a 12 mensilità annuali, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia o fino al raggiungimento di tutti i requisiti necessari per accedere alla pensione anticipata. L’indennità corrisponde alla somma della rata mensile stabilita al momento di accesso alla prestazione per le somme inferiori a 1.500 euro. Se la somme fossero superiori a 1.500 euro, la pensione sarebbe pari a 1.500 euro.
Per le pensioni precoci Quota 41, l’Ape Social non obbliga al raggiungimento dei 63 anni d’età per poter richiedere la pensione anticipata, sebbene resta comunque l’obbligo di soddisfare almeno uno dei requisiti indicati sopra. I lavoratori precoci, quindi, possono andare in pensione a qualsiasi età. Tuttavia bisogna comunque aver raggiunto 41 anni di contributi e aver versato i cosiddetti contributi previdenziali prima del 19-esimo anno d’età. Questo non significa che il lavoratore precoce debba abbandonare il lavoro. Egli può continuare a svolgere la propria attività, purché i redditi percepiti non siano superiori agli 8.000 euro annui. In caso contrario avviene la decadenza dall’Ape Social e l’INPS procede a recuperare le somme versate all’individuo.
Ape social conviene?
Se si pensa che l’Ape Social non è una normale pensione, e che non viene sottoposta alla relativa tassazione, bensì viene vista come un normale lavoro, l’assegno è più vantaggioso rispetto a una pensione normale. Altresì viene meno il limite degli 80 euro mensili imposti dal Governo Renzi. Difatti l’Ape Social viene vista come un’indennità e non una pensione. I beneficiari possono usufruire delle detrazioni fiscali e dei crediti d’imposta sui redditi generati dal lavoro dipendente, compreso il bonus di 80 euro citato prima.
Quest’ultimo, invece, non viene riconosciuto ai pensionati normali. La risposta, pertanto, stando alle ultime notizie di oggi 29 giugno, è affermativa: l’Ape Social conviene, ma bisogna rispettarne le condizioni. Tale beneficio non è comunque compatibile con il sostegno al reddito relativo alla disoccupazione involontaria, con l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale e l’assegno di disoccupazione.
Ape Social Quota 41 ultime notizie
A seguito della Riforma pensione 2017 sul web sono apparse molte notizie fake, tant’è che la stessa INPS ha ritenuto opportuno diffondere un comunicato per smentire le false novità. L’INPS ha ritenuto opportuno ribadire d’informarsi soltanto sugli organi d’informazione ufficiali oppure di rifarsi direttamente al sito dell’INPS, nonché alle pagine a esso collegate. Molto frequentemente sul sito ufficiale dell’INPS è possibile trovare aggiornamenti, approfondimenti e novità riguardanti le pensioni anticipate Quota 41.