Riforma pensioni ultime notizie: tutti gli interventi previdenziali della prossima Legge di Stabilità
Riforma pensioni ultime notizie: tutti gli interventi previdenziali della prossima Legge di Stabilità. Ecco gli aggiornamenti al 13 ottobre 2016
Ancora riforma delle pensioni con le ultime notizie e gli aggiornamenti al 13 ottobre 2016. Lo scorso 28 settembre, Governo e Sindacati hanno sottoscritto il verbale per mettere a punto la riforma delle pensioni da inserire nella prossima Legge di Stabilità. Negli ultimi mesi sono circolate molte voci sui possibili interventi previdenziali soprattutto su quello che è stato denominato Ape. Sicuramente la questione pensioni non è completamente risolta, infatti sono previsti ulteriori incontri tra l’Esecutivo e le parti sociali per continuare a discutere su un percorso più ampio. Per ora concentriamoci a guardare quelli che sono gli interventi sulle pensioni che saranno inseriti nella Legge di Stabilità. Innanzitutto con la riforma delle pensioni la no tax area dei pensionati sarà equiparata a quella dei lavoratori dipendenti attivi. Per cui si passerà dai 7.750 euro agli 8.000. Un altro importante punto della riforma riguarda le quattordicesime. In particolare la quattordicesima mensilità sarà incrementata ed estesa. La soglia dovrebbe passare da 1.5 volte il trattamento minimo Inps a 2 volte a favore di 3 milioni di beneficiari. Il numero di beneficiari potrebbe anche aumentare. Infatti il 63.4% degli assegni pensionistici è inferiore a 750 euro per circa 11 milioni di ex lavoratori. Nel pacchetto pensioni anche le ricongiunzioni. Fino ad oggi il trasferimento dei contributi da una gestione previdenziale all’altra era a titolo oneroso. E quest’onere veniva calcolato in base a età, sesso e importo da trasferire. La riforma invece prevede la possibilità di ricongiungere i contributi gratuitamente. Ma l’intervento più corposo della riforma riguarda l’Ape. L’anticipo pensionistico sarà agevolato per alcune categorie che potranno andare in pensione fino ad un massimo di 3 anni e 7 mesi prima rispetto alla data prevista dalla Legge Fornero. Per questi lavoratori i costi saranno coperti dallo Stato attraverso specifiche detrazioni fiscali. Per i lavoratori non appartenenti alle categorie deboli, l’Ape avrà un costo non indifferente. Ed è proprio su questo punto che Governo e Sindacati continuano a non trovare un punto di contatto.