Riforma pensioni ultime notizie: Ape, arriva l’accordo Governo-Sindacati
Riforma pensioni ultime notizie: Ape, arriva l'accordo Governo-Sindacati. Ecco le news con gli aggiornamenti del 12 settembre 2016
La riforma delle pensioni inizia a prendere forma e non potevano mancare le ultimissime arrivate proprio in giornata. Dopo tutte le voci che sono circolate nell’ultimo mese finalmente il Governo ha svelato le sue intenzioni in merito alla questione pensioni. Oggi, lunedì 12 settembre 2016, c’è stato un ulteriore incontro tra Governo e Sindacati per cercare di trovare un compromesso sul tema delle pensioni. Ormai sono certe le indiscrezioni trapelate nelle scorse settimane: l’Ape ci sarà. L’anticipo pensionistico potrà essere chiesto a partire dal prossimo anno da coloro che hanno almeno 63 anni di età. In pratica si potrà andare in pensione con 3 anni e 7 mesi di anticipo rispetto alla data prevista dall’attuale Legge Fornero.
RIFORMA PENSIONI ULTIME NOTIZIE: GLI AGGIORNAMENTI AL 12 SETTEMBRE 2016
Secondo quanto riferito dai Sindacati oggi, durante il confronto con il Governo, le due parti avrebbero trovato un accordo. Si partirà con un periodo di sperimentazione di 2 anni. Per quanto riguarda le rate di ammortamento la situazione varia a seconda della categoria di appartenenza del lavoratore. Per i disoccupati e per altre categorie più deboli l’anticipo sarà gratuito, a patto che l’importo della pensione non sia superiore ai 1.200 euro netti. All’incontro tra Governo e Sindacati di oggi, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, secondo le parti sociali, avrebbe anche affrontato l’argomento ricongiunzioni. Dal prossimo anno le ricongiunzioni tra i periodi assicurativi in diverse gestioni non dovrebbero più essere onerose. Ma non solo. Sul tavolo del confronto anche la questione delle pensioni precoci e delle pensioni più basse. In merito alle pensioni più basse il Governo sarebbe orientato verso una somma aggiuntiva, la cosiddetta quattordicesima per coloro che posseggono un reddito personale complessivo sotto i mille euro al mese. Altre novità importanti emerse durante il faccia a faccia tra l’Esecutivo e i Sindacati riguardano le mansioni usuranti. Dovrebbero infatti rientrare nelle attività usuranti anche quelle svolte da altre categorie di lavoratori come gli infermieri, le maestre di asilo e gli edili.