Riforma delle pensioni ultime notizie: Ape e Rita, gli interventi per la flessibilità proposti dal Governo
Riforma delle pensioni ultime notizie: Ape e Rita, gli interventi per la flessibilità proposti dal Governo. Ecco gli aggiornamenti all'8 settembre 2016 con le ultime news
Siamo entrati nel vivo della riforma delle pensioni e per voi arrivano le ultime notizie sul tema. Quali sono le novità di questi ultimi giorni? Iniziamo con gli aggiornamenti dell’8 settembre 2016. Dallo scorso lunedì sono ripresi i tavoli di confronto tra Governo e Sindacati e lo stesso Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha spiegato a Porta a Porta su quali interventi l’Esecutivo porrà maggiore attenzione. Tra questi l’Ape. L’anticipo pensionistico che permetterà ai lavoratori di uscire dal mondo del lavoro fino a 3 anni e 7 mesi prima rispetto alla data prevista dall’attuale Legge Fornero chiedendo una sorta di prestito alle banche. Nei primi giorni di agosto l’Ufficio Parlamentare di Bilancio aveva specificato che l’Ape non avrebbe gravato sull’indebitamento pubblico solo se avesse rispettato tre condizioni: nessun obbligo per lavoratori, banche e assicurazioni, nessuna funzione assicurativa diretta da parte dello Stato (nei casi di premorienza e insolvenza dei beneficiari) e controllo annuale del sostegno per i pensionati più bisognosi. Dato che nella riforma delle pensioni l’Ape ci sarà per cercare di contenere la spesa pubblica, il Governo ha pensato di intervenire con Rita. Rita è la rendita integrativa temporanea anticipata. In parole povere il lavoratore percepirà la rendita prima della pensione di vecchiaia.
Per quanto riguarda invece la questione pensioni precoci, il Governo si starebbe orientando verso il riconoscimento di un bonus contributivo di 3 o 4 mesi per ogni anno di lavoro svolto prima della maggiore età. Flessibilità anche per coloro che svolgono mansioni usuranti. Questi lavoratori possono andare in pensione con il sistema delle quote che prevede la somma di età e contributi (per quest’anno la quota dovrà essere 97.6 con minimo 61 anni e 7 mesi di età e 35 di contributi).
Passiamo ad un altro aspetto della riforma, le ricongiunzioni. Al vaglio del Governo la proposta di rendere gratuite le ricongiunzioni per chi ha versato i contributi previdenziali in più gestioni. Attualmente come riportato su Il Sole 24 Ore, gli oneri per il lavoratore sono di circa 30-40 mila euro in base all’età, al reddito e ai contributi.