Pensioni precoci ultime notizie: Nannicini svela il destino di quota 41
Pensioni precoci ultime notizie: Nannicini svela il destino di quota 41. Ultime news e aggiornamenti al 2 settembre 2016
Settimane decisive per la riforma delle pensioni. Dopo le tante indiscrezioni del mese di agosto a partire dal prossimo 6 settembre sono previsti tre nuovi incontri tecnici e politici tra Governo e Sindacati per affrontare la questione pensioni e lavoro. Anche i lavoratori precoci sono in attesa di importanti risposte da parte del Governo.
RIFORMA PENSIONI ULTIME NOTIZIE PRECOCI: AGGIORNAMENTI AL 2 SETTEMBRE 2016-Secondo le ultime news finalmente il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Tommaso Nannicini, ha convocato la delegazione di precoci appartenenti al Comitato quota 41 per comunicare le decisioni prese dal Governo. A luglio infatti, dopo il primo incontro tra Nannicini e la delegazione, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, aveva inoltrato alla Ragioneria Generale dello Stato la richiesta di valutare la spesa per intervenire sulle pensioni precoci con quota 41. Quota 41 permetterebbe a chi ha iniziato a lavorare da giovane, la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi e senza penalizzazioni. Questa proposta è contenuta nel disegno di legge 857 di Cesare Damiano e Marialuisa Gnecchi e la petizione in favore del ddl ha raccolto più di 50 mila firme. I lavoratori hanno sempre lottato per ottenere quota 41 “senza se e senza ma”. Roberto Occhiodoro, uno degli amministratori della pagina Facebook, “Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti” ha pubblicato un post in cui conferma l’incontro con Nannicini nella settimana tra il 9 ed il 15 settembre. Insomma prima avverranno in confronti con i Sindacati e poi Nannicini vedrà la delegazione di precoci.
QUOTA 41 ULTIME NOTIZIE- Arriva quindi la stretta finale su quota 41. Nelle scorse settimane si è parlato di un’opzione differente per le pensioni precoci. Il Governo potrebbe optare per i bonus contributivi cioè per il riconoscimento di 4 o 6 mesi di bonus appunto, per ogni anno di lavoro svolto prima della maggiore età. In questo modo chi ha iniziato a lavorare prima dei 18 anni potrebbe accedere alla pensione con uno o due anni di anticipo.
Una cazzata, io ho iniziato a 17 anni e qualche mese, quindi non ho fatto un anno di lavoro prima dei 18 anni. A questo punto non mi spetta alcuno sconto, ma sono già 39 anni che pago i contributi e dovrò aspetta sino al 2022 prima di andare in pensione, anticipata con un tasso di sostituzione del 69,59% e con 43 anni e 10 mesi di contributi pagati.