Crisi impedisce le vacanze, il dato è devastante
La crisi impedisce le vacanze anche a gran parte del ceto medio innescando la crisi del settore. Un calo generalizzato e devastante avverte il presidente di Federalberghi
Per questo fine settimana era previsto il primo bollino nero di Agosto ma la previsione non si è rivelata reale perché la crisi c’è e si vede bene. Non poteva non essere così e se la mancanza di disponibilità economica tra i giovani e le famiglie ha prima limitato le vendite nel settore abbigliamento adesso a farne le spese è il turismo.
Se nell’estate 2011 le partenze avevano fatto ben sperare quest’anno a fare le valigie sono ben 29,5 italiani in meno, vuol dire che 15,4 milioni di persone resteranno a casa rinunciando anche alla settimana che tanto si sogna durante tutto l’anno. In termini economici si parla di un giro d’ affari che segna un meno 22%, meno 15,3 miliardi rispetto all’estate 2012.
E’ Federalberghi a lanciare l’allarme e a riferire che quest’anno resteranno a casa quasi 6 italiani su 10, ma non c’è da meravigliarsi. Il presidente Bernabò Bocca commenta di non aver mai visto un calo così generalizzato e devastante e chiede lo stato di crisi del settore.
A conti fatti si prevede che a mettersi in viaggio saranno solo 27 milioni di italiani tra maggiorenni e minorenni, il 44,7% della popolazione. Lo scorso anno erano 33, 2 milioni. Si potrebbe pensare che in molti hanno anticipato le vacanze nella bassa stagione per risparmiare ma i dati di giugno riferiscono di un 21,5% di partenze in meno, e quelli di luglio il meno 13%, mentre per settembre è previsto il meno 27,7%.
Unica nota positiva è che tra tutti i vacanzieri il 76,6% sceglie l’Italia contribuendo in parte a rilasciare ricchezza economica nel nostro Paese.
Tre italiani su dieci dichiarano che non andranno in vacanza per motivi economici, dato di inequivocabile crisi che dopo aver colpito la classe medio bassa è giunta al ceto medio che Bocca individua come la struttura portante del sistema dei consumi in Italia.