La famiglia di Alessandro Coatti cerca giustizia: “probabile traffico di organi”
La famiglia di Alessandro Coatti si aspetta di avere la verità sull'orribile omicidio. In Colombia c'è una ricompensa per chi fornirà informazioni utili
Una valigia abbandonata nei pressi dello Stadio Sierra Nevada di Santa Marta, in Colombia, ha svelato l’orrore: all’interno, i resti umani del ricercatore italiano Alessandro Coatti, 42 anni. A fare la terribile scoperta sarebbero stati due bambini. Nella valigia si trovavano la testa e le braccia dell’uomo, mentre il busto e le gambe, avvolti in un sacco nero, sono stati recuperati poco lontano, nel fiume Manzanares.
Le indagini per l’omicidio di Alessandro Coatti
Le autorità locali hanno avviato indagini approfondite per cercare di far luce su un omicidio che, per molti aspetti, resta avvolto nel mistero. Coatti, originario di Portomaggiore (Ferrara) e cresciuto ad Alfonsine (Ravenna), era un brillante ricercatore con un curriculum accademico di alto profilo. Laureato alla Scuola Normale Superiore di Pisa in Neurobiologia Molecolare, aveva proseguito gli studi a Londra con un master presso lo University College e lavorato per la prestigiosa Royal Society of Biology, che aveva però lasciato nel 2024.
A gennaio aveva deciso di intraprendere un lungo viaggio in America Latina, con l’intento – secondo quanto riferito dalla famiglia – di valutare la possibilità di trasferirsi definitivamente. Era arrivato in Colombia lo scorso 28 marzo e giovedì 3 aprile si trovava a Santa Marta. Il giorno successivo, dopo aver lasciato l’ostello nel centro storico per dirigersi in un locale notturno a bordo di un taxi, si sono perse le sue tracce. Il giorno dopo, la tragica scoperta.
Parla lo zio di Alessandro Coatti
“Siamo sotto shock, è una tragedia che non riusciamo a comprendere”, ha raccontato Giovanni Coatti, zio della vittima, ai quotidiani italiani. “Alessandro era una persona solare, disponibile, senza nemici. L’ipotesi di una rapina non mi convince: non ostentava ricchezza. Il mio pensiero va invece verso qualcosa di più oscuro, come il traffico d’organi.”
Secondo quanto riportano alcuni media colombiani, nella regione caraibica sarebbero stati registrati almeno 13 omicidi con modalità simili nell’ultimo anno. Tuttavia, questa sarebbe la prima volta in cui la vittima è un turista straniero, elemento che rende il caso ancora più inquietante.
Il sindaco di Santa Marta, Carlos Pinedo Cuello, ha annunciato una ricompensa di 50 milioni di pesos (circa 10.500 euro) per chi fornirà informazioni utili all’identificazione dei responsabili. “Questo crimine non resterà impunito – ha dichiarato il primo cittadino –. A Santa Marta non c’è spazio per la criminalità. I responsabili verranno perseguiti fino a quando non saranno consegnati alla giustizia.”
Anche in Italia è stato aperto un fascicolo per omicidio dalla Procura di Roma, coordinata dal procuratore capo Francesco Lo Voi. Il dolore della famiglia è immenso. “Alessandro sarebbe dovuto rientrare in Italia la prossima settimana – ha aggiunto lo zio –. Ora dobbiamo trovare il coraggio di dirlo alla nonna. Non sappiamo se potrà reggere una notizia così devastante.” Nel frattempo si continua a indagare per fare giustizia e trovare i responsabili di questo barbaro omicidio. E in Italia si ribadisce che Alessandro Coatti non aveva nessun contatto sospetto che potesse far pensare ad altro ma era una persona integerrima anche per questo urge fare chiarezza.