Ennesima strage in Usa, succede in Texas: 9 morti dopo una sparatoria in un outlet
Le ultime notizie dal Texas: una sparatoria provoca l'ennesima strage con 9 persone morte e diversi feriti
Una tranquilla giornata di shopping in Texas è stata interrotta da una tragedia ; tutto è iniziato quando un uomo in abbigliamento militare ha aperto il fuoco sulla folla nell’Allen Premium Outlets, a circa 40 chilometri da Dallas. L’attacco ha provocato la morte di nove persone morte e almeno sette ferite, compresi alcuni bambini. La sparatoria è iniziata intorno alle 15:30 di sabato, quando migliaia di persone erano presenti nel centro commerciale, un outlet molto affollato di sabato e di domenica pomeriggio. Il killer, non ancora identificato, ha sparato tra i 14 e i 60 colpi prima di essere ucciso da un agente di polizia intervenuto sul posto. Testimoni oculari hanno dichiarato che l’aggressore indossava abbigliamento militare e sembrava avere ricevuto un addestramento. Al momento non è noto il motivo dell’attacco.
Ennesima strage negli Usa: in Texas 9 morti in una sparatoria
Un video shock che circola sui social media mostra l’uomo, vestito di scuro, uscire da una macchina grigia nel parcheggio del centro commerciale e sparare sulla gente. Le immagini sono sfocate e in lontananza, ma il rumore degli spari è nitido.
Questa sparatoria è solo l’ultimo episodio di follia delle armi negli Stati Uniti, che hanno visto oltre 150 sparatorie di massa dall’inizio del 2023, secondo i dati dell’organizzazione non-profit ‘Gun Violence Archive’. Lo scorso anno, ci sono state in media due sparatorie di massa al giorno, per un totale di 647. Sempre questo weekend, in California, una ragazza diciassettenne è stata uccisa e altri cinque ragazzi – tra i 18 e i 21 anni – sono rimasti feriti in una sparatoria ad una festa a Chico.
Mentre la nazione piange ancora per le vittime di questa ultima tragedia, l’America è costretta a confrontarsi con la lunga scia di sangue causata dall’accesso facile alle armi da fuoco. Le famiglie delle vittime continuano a chiedere azioni concrete per prevenire queste atrocità, ma al momento sembra che il dibattito sulla legge sulle armi continui a essere una questione di partito piuttosto che una questione umanitaria.