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Coronavirus, il 17enne rimasto a Wuhan: “Non ce la faccio più”

A causa dell'epidemia del Coronavirus, lo studente 17enne italiano a Wuhan è sempre più demoralizzato per la situazione che sta vivendo

wuhan cina, 17enne italiano

Lo studente 17enne rimasto a Wuhan, in Cina, a causa dell’epidemia del Coronavirus, ammette di non farcela più. Il ragazzo è davvero sconsolato dopo la partenza degli otto connazionali, avvenuta sabato dall’aeroporto di Wuhan. Gli italiani hanno finalmente avuto la possibilità di tornare a casa, ma il 17enne friulano non ha avuto lo stesso destino. Com’era già accaduto domenica 2 febbraio, lo studente è rimasto a terra e il motivo è sempre lo stesso: le poche linee di febbre gli impediscono di imbarcarsi. Pertanto, le autorità cinesi hanno nuovamente deciso di non farlo uscire dall’area partenze dello scalo.

CORONAVIRUS, 17ENNE RIMASTO A WUHAN IN CINA: ECCO COME POTRÀ TORNARE IN ITALIA

“Sono triste, è la seconda volta che non parto”, ha dichiarato il 17enne italiano rimasto a Wuhan in Cina. Il morale dello studente è a terra, in quanto ormai vive in una ‘città fantasma’, devastata dall’epidemia di coronavirus, senza avere la possibilità di tornare a casa dai suoi cari. In attesa di poter riabbracciare amici e familiari e di riprendere la sua vita in Italia, il 17enne ha dimostrato di essere profondamente deluso. Ma ecco che, dopo qualche ora da questa ennesima delusione, è arrivata per lui una buona notizia. Il ministro degli Esteri Luigi di Maio, attraverso una conferenza stampa, ha affermato che “nessuno deve rimanere indietro”. Già da oggi non si esclude che Boeing 767 kc dell’aviazione italiana si muova nuovamente verso Wuhan. Diviso in tre aree, è già configurato per questo tipo di trasporto. Ed è nell’area rossa che il 17enne verrà trasportato. Questa zona si trova nella coda dell’areo ed è composta da un sistema di areazione autonomo, al fine di evitare contaminazioni con il resto dell’equipaggio. Il personale sanitario è, invece, posizionato alle spalle della cabina di pilotaggio, ovvero nella zona verde. La parte centrale, la gialla, è prevista per la vestizione e la decontaminazione dei medici e degli infermieri che si prenderanno cura del 17enne. Nonostante la febbre, lo studente è comunque risultato negativo ai test del coronavirus. Come impongono i protocolli internazionali, è necessario adottare i più elevati standard di sicurezza. Non appena tornerà in Italia, il ragazzo friulano dovrà ancora avere un po’ di pazienza, in quanto lo attende un periodo di quarantena di 14 giorni.

Intanto, come vi abbiamo già rivelato, i numeri dei contagiati e delle vittime aumentano, giorno dopo giorno.

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