Allarme UE, registrato boom di farmaci per studiare o lavorare
Un sondaggio ha rivelato che in Europa vi è il boom di farmaci per studiare o lavorare. Le persone che utilizzano questi medicinali sono in aumento e questo preoccupa l'UE
Nuovo allarme nell’Unione Europea, dove è stato scoperto che diverse persone, almeno una volta nel 2017, hanno utilizzato dei farmaci per studiare o lavorare. Il sondaggio è stato svolto su migliaia e migliaia di persone in 15 nazioni del mondo. Dalle domande poste agli intervistati è trapelato che il 14% ha, almeno una volta in questi ultimi 12 mesi, utilizzato questi farmaci. In due anni il loro utilizzo è aumentato del 9%. In particolare, i picchi di crescita si registrano nei Paesi europei, precisamente in Francia e in Gran Bretagna.
ALLARME EUROPA, FARMACI PER STUDIARE O LAVORARE UTILIZZATI COME DROGA ULTIME NOTIZIE: AUMENTANO LE PERSONE CHE UTILIZZANO QUESTI MEDICINALI
Sempre più studenti e lavoratori utilizzano in Europa i farmaci per studiare o lavorare. A lanciare questo allarme ci ha pensato uno studio condiviso attraverso l’International Journal of Drug Policy e da Nature online. Scendendo nel dettaglio, è stato analizzato l’uso di sostanze che normalmente vengono prescritte in caso di disturbi da deficit di attenzione e iperattività. Stiamo parlando dei farmaci studiati per trattare i disordini del sonno in coloro che fanno i turni di notte, ma vi sono anche quelli stimolanti illegali, come la cocaina. Il più alto tasso di utilizzo di questi medicinali è stato registrato negli Stati Uniti. Nell’anno 2017, il 30% degli intervistati ha rivelato di aver utilizzato smart drug almeno una volta nei precedenti 12 mesi, rispetto al 20% del 2015. Ma gli aumenti maggiori sono avvenuti in Europa. Infatti, l’uso in Francia è salito dal 3% al 16%, dal 2015 al 2017. Invece, nel Regno Unito dal 5% al 23% , in Irlanda dal 4% al 18% e in Olanda dal 10% al 24%. Quasi la metà delle persone ha confessato di aver avuto questi farmaci attraverso amici, mentre il 10% li ha acquistati su internet. Solo il 6% li ha avuti da un familiare e il 4% attraverso le ricette. La psicologa dell’Università della Califonia, Larissa Maier, ha dichiarato che “i partecipanti alla Global Drug Survey sono più propensi della popolazione generale a essere interessati all’uso di droghe, il che potrebbe influenzare i risultati”. Grande preoccupazione in tutta Europa, visto che l’utilizzo di questi farmaci sta aumentando sempre di più. La neuroscienziata dell’Università di Cambridge, Barbara Sahakian, ha dichiarato che questi medicinali, che aumentano le capacità cognitive, vengono usate da persone sane. Proprio questo dettaglio, sta attualmente sollevando preoccupazioni etiche.