In Turchia purghe e punizioni per chi ha partecipato al colpo di stato: nudi e legati
Le ultime notizie dalla Turchia: puniti tutti i ribelli che hanno cercato di portare a termine il colpo di stato. In atto le purghe turche contro chi avrebbe voluto cancellare il governo di Erdogan
Saranno puniti in modo severo tutti coloro che cercheranno di ribellarsi. Erano state queste le parole a pochi minuti dal tentativo di colpo di stato in Turchia. Lo avevano detto i ministri del governo di Erdogan e lo stesso presidente turco lo aveva ribadito dopo e durante il suo discorso. Il momento di pagare per i ribelli è arrivato: il golpe è fallito e adesso si pagano le conseguenze di questa azione. Le hanno chiamate le purghe, questo il nome dato alla punizione inflitta, le purghe turche. Le immagini che arrivano dalla Turchia con i militari semi nudi e legati mani e braccia stanno facendo il giro del mondo. Le immagini delle purghe turche condannate da tutti: così la Turchia non entrerà mai in Unione, tuonano dalla Germania. Ma il presidente non ha dubbi sul da farsi: chi ha cercato di ribellarsi, di portare a termine il colpo di stato, dovrà pagare.
LE ULTIME NOTIZIE DALLA TURCHIA A TRE GIORNI DAL TENTATO COLPO DI STATO-Tre giorni dopo, la tensione è ancora alta: un uomo che ha sparato davanti al tribunale di Ankara è stato ucciso. E almeno 2 persone hanno aperto il fuoco nel municipio di Sisli, nel centro di Istanbul, ferendo alla testa il vicesindaco, Cemil Candas, in gravi condizioni. Il premier Binali Yildirim aggiorna i numeri dell’epurazione in corso. “Sono 7.543 le persone arrestate, tra cui 100 agenti di polizia, 6.038 soldati, 755 tra giudici e procuratori, e 650 civili. Per 316 è stata confermata la custodia preventiva”. Circa 1.500 dipendenti sono stati sollevati dai loro incarichi dal ministero delle Finanze. Il premier ha fornito anche un nuovo bilancio delle vittime del fallito golpe: sono morte 208 persone, di cui 145 civili, 60 poliziotti e 3 soldati. Oltre 100 golpisti sono stati uccisi. Sono questi i numeri che arrivano dalla Turchia. E ha parlato di pene severe il premier Binali Yildirim alla Cnn Turk.
Il pugno duro del Sultano spaventa i vertici di Bruxelles che tornano a mettere in dubbio l’annessione della Turchia all’Unione europea. L’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri della Ue Federica Mogherini ha sottolineato come nessuno Stato possa entrare “se introduce la pena di morte”. Lo stesso ha ribadito il portavoce di Angela Merkel che ha minacciato una sospensione dei colloqui di adesione con l’Ue.
Le immagini di quello che sta accadendo in Turchia, hanno intanto ormai fatto il giro del mondo,