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La Gran Bretagna è fuori dall’Unione Europea: See EU later

Le ultime notizie dopo il Referendum. La Gran Bretagna è fuori dall'Unione Europea: See EU later

Una notizia che è arrivata come un fulmine a ciel sereno per alcuni, altri se lo aspettavano ma la decisione del popolo britannico potrebbe cambiare non solo gli assetti dell’Unione Europea ma anche quelli interni. Le ultime notizie: con il 51,8% il popolo di sua maestà sceglie la Brexit, la Gran Bretagna è fuori dall’Unione Europea, almeno per quello che pensa la gente che ha scelto di prendere parte a questo referendum e, a giudicare dai titoli di giornali di oggi, questo scossone non spiace poi così tanto. Ma quali saranno le conseguenze della scelta del popolo britannico? Al momento è davvero complicato immaginare quelli che saranno i nuovi scenari e cosa potrebbe succedere dopo la possibile uscita della Gran Bretagna dall’Europa. Con una battuta il “Sun” decide di fare ironia, almeno sulla parte web delle notizie giornalistiche con un “See EU later” che si rifà sull’assonanza del You, e dell’Eu. Ma è davvero un momento in cui si può pensare all’ironia questo? Alta l’affluenza alle urne: ha votato il 72,2% dei cittadini. Il voto, oltre a far precipitare il Regno Unito nell’incertezza, rappresenta la sconfitta più netta per i fautori di una maggiore integrazione europea dopo la Seconda Guerra Mondiale e rischia di innescare un effetto domino in altri Paesi. E intanto in casa “Europa” si pensa ora a quello che faranno gli altri paesi: pronti a sperimentare la via dell’arrivederci come ha scelto di fare la Gran Bretagna? Va ricordato che la GB aveva diversi benefici che altri stati non hanno mai avuto, il maggiore, la moneta che non è mai stata l’Euro.

Intanto il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha dichiarato che la Ue è “determinata a mantenere la sua unità a 27” e ha sottolineato che fino a quando la Gran Bretagna non lascia, vengono formalmente applicate le norme Ue.

Una rivoluzione che inizia dai mercati: il crollo della sterlina oggi in borsa ma non solo. La rivoluzione si sposta adesso in casa con la Scozia e l’Irlanda pronte a chiedere l’indipendenza, una vecchia storia che non è mai passata in secondo piano a quanto pare. La Gran Bretagna è davvero pronta a tutto questo?

Le parole di Farage dopo il voto dei britannici: “Ora potremmo cantare il nostro inno senza che Bruxelles ci dica che è sbagliato”, ha detto il leader dell’Ukip. E ha poi continuato: “È “una vittoria della gente vera, una vittoria della gente ordinaria, una vittoria della gente per bene. Abbiamo lottato contro le multinazionali, le grandi banche, le bugie, i grandi partiti, la corruzione e l’inganno”, ha detto Farage, che ha definito il 23 giugno come l’Independence Day della Gran Bretagna. E chiede le immediate dimissioni del primo ministro David Cameron.£

Al momento però il primo ministro si è detto pronto a restare al suo posto.



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