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Boston, ucciso un sospetto: l’altro è in fuga

Ucciso uno dei sospettati per la strage di Boston, è caccia al secondo

Si tratterebbe di uno dei due uomini sospettati di essere coinvolti nella strage avvenuta durante la maratona di Boston. L’uomo è stato colpito e condotto in ospedale, in seguito alla sparatoria al Mit, il Massachusetts Institute of Technology, a Watertown, a 4 miglia dal centro della città. Dopo poche ore muore. Durante il conflitto a fuoco perde la vita un poliziotto, mentre l’altro sospettato riesce a fuggire a bordo di un Suv.
La sparatoria ha avuto luogo nella serata di giovedi 18 aprile, segnalata per disturbo della quieta pubblica. I due presenti attentatori avrebbero tentato di scaraventare contro due agenti bombe – pentola a pressione. La sparatoria avviene a soli tre giorni dopo l’attentato alla Maratona in cui hanno perso la vita tre persone e circa 170 i feriti. Ci sono delle controversie riguardanti l’andamento preciso dei fatti.

Secondo le dichiarazioni della Cnn che sostiene che a Watertown, alle porte di Boston, siano state catturate due persone: i due avrebbero rubato un’auto al Mit, e qualche ora dopo c’era stata una sparatoria in cui era rimasto ferito una guardia di sicurezza. Poco prima i media americani avevano comunicato la notizia di un primo individuo catturato: l’uomo è stato fatto uscire dall’auto e fatto spogliare così da verificare che non avesse esplosivo addosso. Per quanto concerne i dettagli dell’operazione c’è ancora grande confusione. Secondo la televisione locale Whdh, infatti, uno dei due indagati è stato ucciso dalla polizia.
Adesso le forze dell’ordine sono schierate in tutta la città e sono a caccia dei colpevoli. La polizia del Massachusetts ha chiesto agli abitanti di Watertown di non uscire di casa e di non far entrare nessuno. La polizia perlustrerà casa per casa, strada per strada fino a quando non avrà trovato i colpevoli. Il Presidente Obama, durante la messa per le vittime dell’attentato dichiara: «Chi li conosce si faccia avanti. Basta far del male al Paese».



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