La storia di Martin, morto a otto anni alla maratona di Boston
Tra le vittime dell'esplosione alla maratona di Boston c'è anche un bambino di otto anni: la storia di Martin
Mentre si contano ancora i feriti, e si spera che il bilancio delle vittime non cresca il mondo si commuove con la storia di Martin, il bambino di otti anni che non stava partecipando alla maratona di Boston ma era lì, all’arrivo pronto ad abbracciare il suo papà. Il suo eroe quello che sarebbe arrivato stanco, sudato ma soddisfatto per quello che aveva fatto. Il piccolo Martin ha fatto solo in tempo ad abbracciarlo e poi la bomba, l’esplosione, hanno spezzato la sua giovane vita. Il mondo piange per lui e su twitter tra gli hashtag più diffusi nelle ultime ore c’è proprio quello dedicato a lui. #prayformartin insieme a #prayforboston in un momento difficile in cui ancora una volta l’America è nel mirino di un nemico sconosciuto. La paura di sentire ancora una volta il rumore feroce di uno scoppio è grande come grande è l’incubo legato a una sola parola: terrorismo.
La storia di questo bambino fa il giro del mondo. In pochi minuti sappiamo tutto di lui: Martin era un bimbo di Dorchester, quartiere residenziale circondato dal verde, qualche chilometro a sud del centro della città. Il piccolo, figlio di un maratoneta, era corso al traguardo per abbracciare il padre, William Richard, che si stava approssimando alla linea d’arrivo. Ha fatto solo in tempo magari a dirgli che era stato bravo, che era orgoglioso di lui ma poi implacabile come il destino che non ti chiede mai il permesso arriva l’esplosione che cancella il passato e ti regala un futuro che non avresti mai voluto avere. Quello di una vita con il ricordo del tuo bambino che ti sorride, ti volta le spalle e poi non c’è più.