Killer dei pompieri: trovati resti umani nella sua casa
Il gesto folle del sessantenne potrebbe non essersi esaurito con l'incendio e l'assassinio di due pompieri: potrebbe infatti aver ucciso anche sua sorella
Non finiremo mai di stupirci del male che la mente umana possa volere. Oggi continuiamo a raccontare un altro capitolo della storia del killer dei pompieri. Un sessantente americano ha pensato un piano perfetto per uccidere due uomini delle forze dell’ordine. Ci sono però delle novità: nelle indagini fatte in casa sua gli agenti avrebbero ritrovato anche dei resti umani. Ma andiamo per ordine. Tutto ha inizio con un finto incendio. William Spengler dà fuoco alla sua casa ma solo per attirare in trappola i pompieri. Arrivano infatti nella sua abitazione per provare a spegnere l’incendio ma cadono nel suo tranello e vengono uccisi in una sparatoria. A sua volta l’uomo si toglie la vita dopo aver compiuto il folle gesto.
Questa storia però come accennato in precedenza, ha un altro capitolo. Gli agenti della polizia infatti non hanno trovato solo un vero e proprio arsenale nella sua casa; sembrava dovesse andare in guerra, questo è stato il commento di chi è entrato nell’abitazione del killer. Sono stati infatti ritrovati anche dei resti umani e adesso bisogna capire a chi appartengono. Le prime ipotesi si muovono nell’ambito familiare: pare che poche ore prima dell’attentato la sorella di Spengler fosse scomparsa. Di lei non si hanno più tracce proprio da quel giorno. Il killer ha ucciso anche lei?
Ricordiamo che l’uomo aveva passato 17 anni della sua vita in carcere con l’accusa di omicidio. Aveva infatti ucciso a colpi di martello sua nonna.