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Spagna, assediato il Parlamento: scontri e feriti, le ultime notizie

In Spagna gli indignados assaltano il Parlamento e chiedono le dimissioni: "Non ci rappresentate"

In Spagna è scoppiata una guerriglia che vede persone ferite e diversi arresti. C’è stata infatti una manifestazione del popolo indignato che ha letteralmente assediato il Parlamento di Madrid, chiedendo le dimissioni di tutti. Secondo le ultime notizie ci sono almeno 35 persone arrestate e 64 feriti, di cui 16 sono stati ricoverati all’ospedale: i dati li ha diffusi la Delegazione del governo. 27 dei feriti sono agenti di polizia. Le forze dell’ordine hanno caricato sulla folla fino a ieri  a mezzanotte, secondo quanto riferiscono oggi i media. La delegata del governo a Madrid, Cristina Cifuentes, ha preso le difese dell’azione della polizia, che aveva dispiegato 1.350 agenti per la mobilitazione di protesta: «Appoggio assolutamente la risposta», ha detto in un’intervista ad una radio nazionale e ha aggiunto: «Voglio inoltre congratularmi con la Polizia Nazionale per aver dimostrato la sua professionalità in circostanze tanto difficili». Secondo la delegata del Governo a Madrid, la polizia ha ricevuto «un attacco sproporzionato», con lanci di pietre e oggetti vari. Oggi, secondo quanto hanno dichiarato gli attivisti, dovrebbe esserci una nuova mobilitazione attorno al parlamento. Gli spagnoli infatti non si sentono rappresentati dalle istituzioni: almeno 10mila le persone – le autorità ne hanno stimate 6 mila – che nella giornata di ieri, nel pomeriggio, hanno marciato verso il Parlamento, blindato da oltre un migliaio di agenti come una fortezza, per esigere le dimissioni del governo, lo scioglimento delle Camere e l’inizio di un processo costituente.  La rabbia degli spagnoli è tanta: chiedono dimissioni e chiedono di andarsene via. Ovviamente la rabbia è esplosa anche dopo i tagli del governo di Mariano Rajoy. È stato intorno alle 19,00 di ieri sera che è scoppiata la guerriglia in città: ci sono state cariche della polizia quando, dalla marea in crescendo, concentrata in plaza Neptuno, si sono sganciati alcuni drappelli di manifestanti e hanno cominciato a lanciare oggetti e a premere sulle alte recinzioni di ferro, che sbarravano il passaggio alla sede della Camera, riunita in quel momento in sessione plenaria.

 



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