Buenos Aires, il treno non frena: tante le vittime
L'incidente ferroviario a Buenos Aires è l'ennesino dramma di chi non ha alternativa se non rischiare la vita ogni volta che sale su un treno. Sono almeno 50 i morti e più di 600 i feriti
Erano le 8,33 del mattino quando a Buenos Aires il treno numero 3772 della linea Sarmiento che collega il sud ovest della provincia alla stazione di Once ha fermato la sua corsa contro il parapetto. Un incidente ferroviario che diventa l’ennesima tragedia perché le vittime sono tantissime e perché il pericolo lì è sempre dietro l’angolo.
Al momento si parla di almeno 50 morti, più di 600 feriti di cui 200 in gravi condizioni. Tutto è avvenuto sul binario due, adesso isolato da una barriera di transenne. Il disastro non poteva che avvenire in orario peggiore, quando sono almeno mille i pendolari che per lavoro prendono il treno stipati nei vagoni. Uno di loro racconta di essersi reso conto che la velocità a cui viaggiava il treno era più veloce del solito e che non stava frenando. Lui era nel vagone furgone dove è consentito portare le biciclette, quando ha visto un bagliore e udito una specie di esplosione. Poi il dramma con gente che urlava e volti ricoperti di sangue. E’ riuscito ad uscire subito dal treno perché le porte erano aperte.
Il treno non ha frenato, un guasto che chi si è salvato indica come l’ennesima prova che niente è cambiato perché non viene fatta la manutenzione necessaria a garantire l’incolumità dei passeggeri.
Lo scorso 13 settembre erano morte 11 persone e 200 erano rimaste ferite nell’incidente ferroviario di Flores. Uno dei supersiti di quell’incidente, presente sul luogo della nuova tragedia, esplode con rabbia perché purtroppo per loro non c’è alternativa, prendere il treno è necessario, ma non c’è controllo.
Più disperate ancora sono le immagini dei parenti in cerca dei propri cari, alcuni non hanno notizie di fratelli, di figli, nessuno sa rispondere, nemmeno i vigili del fuoco che hanno fatto di tutto per estrarre i corpi ma che a testa bassa commentano la tragedia vista all’interno dei primi vagoni.