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L’Unicef denuncia la morte di 400 bambini in Siria

Unicef denuncia: più di quaranta bambini morti in Siria.

La guerra civile in Siria, ormai bisogna darle il nome appropriato, ha causato da marzo, cioè da quando è scoppiata, la morte di 400 bambini. A fare il resoconto delle giovani vite perse nel conflitto siriano, il portavoce dell’UNICEF Marixie Mercato in un incontro a Ginevra che hanno avuto informazioni da organizzazioni umanitarie locali. Sempre secondo queste, in carcere sarebbero rinchiusi anche 400 minori. Un panorama difficile quello che viene descritto per molti motivi. In primis l’Unicef afferma di non avere dati precisi sulla situazione che sta vivendo la città di Homs in queste ore, che, sempre secondo informazioni di organizzazioni umanitarie locali, è sotto assedio e sotto i bombardamenti delle forze siriane che stanno cercando di distruggere la roccaforte della ribellione. Il portavoce dell’Unicef, infatti ha sottolineato che a pagare le conseguenze di queste terribili repressioni sono soprattutto i bambini che vengono imprigionati, torturati e di cui si abusa sessualmente. Una carneficina, cui è stato chiesto più volte alle autorità siriane, di porre fine, per salvaguardare chi ha più bisogno, soprattutto i bambini indifesi. Oltre a questo, è stato chiesto, sempre al governo siriano, di poter intervenire per salvaguardare i diritti e le vite degli innocenti, ma tutti gli appelli sembrano cadere nel vuoto.

Il momento è duro e necessita di un passo importante proprio da Assad, il presidente siriano, cui si sono rivolti i rappresentanti di moltissime organizzazioni mondiali affinché ponga fine alle violenze che durano da quasi un anno e che stanno distruggendo il paese. Ma non solo organizzazioni, anche Stati occidentali, Onu e Stati arabi hanno chiesto più volte di fermare la carneficina, di tornare al dialogo, sia invitando il governo siriano, che provando a costringerlo con restrizioni imposte al paese. Ma i ripetuti appelli sono caduti nel vuoto. La diplomazia non riesce a fare un solo passo per mettere al sicuro le migliaia di persone che vivono in Siria e porre fine alle uccisioni e detenzioni.

Il Ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, ha richiamato in Italia il console a Damasco perché riferisca quello che sta accadendo in Siria. L’ambasciata, intanto, resterà aperta per venire in contro ai cittadini italiani che risiedono ancora nel paese e perché segui gli sviluppi gravissimi della crisi in atto.

Intanto nella sola giornata di ieri si sono registrati 95 civili morti nella città di Homs attraverso i bombardamenti attivi sulla città, che sono ripresi anche questa mattina.

Teresa Corrado



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