Gheddafi è morto: la reazione del mondo
La notizia della morte prima presunta, poi confermata dell’ex leader libico Gheddafi, è rimbalzata di continuo tra una televisione all’altra, da un reporter all’altro, da un libico all’altro. Qualcuno probabilmente non avrà creduto immediatamente alla fine del colonnello, ma quando le prime immagini hanno cominciato a fare il giro del mondo, anche se nella crudeltà […]
La notizia della morte prima presunta, poi confermata dell’ex leader libico Gheddafi, è rimbalzata di continuo tra una televisione all’altra, da un reporter all’altro, da un libico all’altro. Qualcuno probabilmente non avrà creduto immediatamente alla fine del colonnello, ma quando le prime immagini hanno cominciato a fare il giro del mondo, anche se nella crudeltà delle stesse, ci si è resi conto che alla fine il rais era morto sul serio.
Immediatamente sono intervenuti i leader mondiali che con dichiarazioni hanno commentato la fine del dittatore libico e tutti si sono dichiarati convinti che adesso, con l’uccisione di Gheddafi, potrà cominciare il lungo cammino della Libia verso la ricostruzione e la legittimazione del nuovo governo, guidato dal Cnt.
Tra i primi a parlare il presidente americano Obama che ha commentato la morte del rais come “la fine di un doloroso capitolo” che adesso porterà i libici verso la fase più difficile e responsabile della loro rivoluzione.
Anche l’Eliseo ha commentato in una nota la notizia, sottolineando l’apertura della delicata fase della riconciliazione che vedrà l’intero popolo libico confrontarsi soprattutto fra le due fazioni che hanno combattuto in questi mesi.
La Santa Sede, attraverso il Cardinale Tarciso Bertone, ha sottolineato la necessità di lavorare insieme al popolo libico per la ricostruzione, mentre il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon ha affermato che adesso la priorità è quella di fermare i combattimenti perché la transizione avvenga in modo pacifico.
Il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha commentato positivamente la morte del colonnello Gheddafi, definendola una grande vittoria per il Cnt e per tutti i libici. Adesso si dovranno preparare le elezioni democratiche che garantiranno un governo libero alla Libia.
Più cauta nelle sue dichiarazioni il segretario di Stato americano Hillary Clinton che sottolineato come la morte di Muammar Gheddafi non significa che le violenze nel paese cessino, ma solo che è possibile auspicare una fine vicina dei combattimenti.
Più deciso il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi che ha commentato che “ora la guerra è finita”, mentre il suo alleato della Lega Nord, Umberto Bossi, si è preoccupato di sottolineare la volontà di mandare a casa al più presto tutti i clandestini libici giunti in questi mesi in Italia. Molto più preoccupato delle conseguenze politiche all’interno del paese libico, il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, che ha dichiarato che con la morte di Gheddafi si chiude una pagina drammatica della Libia, mentre se ne apre una più importante, centrata sulla democrazia del paese.
Teresa Corrado