Obama, un contestatore gli urla: “Sei l’Anticristo”, ma la folla lo difende
Contestazioni rivolte a Barack Obama alla House of Blues di Los Angeles dove il presidente americano si era recato per raccogliere fondi per i democratici in vista delle elezioni. Un giro che Obama sta facendo in alcune città del paese accolto soprattutto, almeno nei momenti in cui prende la parola, da acclamazioni e applausi. Oggi, […]
Contestazioni rivolte a Barack Obama alla House of Blues di Los Angeles dove il presidente americano si era recato per raccogliere fondi per i democratici in vista delle elezioni. Un giro che Obama sta facendo in alcune città del paese accolto soprattutto, almeno nei momenti in cui prende la parola, da acclamazioni e applausi. Oggi, invece, non appena ha cominciato a parlare, si è alzata dal pubblico la voce di un contestatore che ha cominciato ad urlargli “Antichrist”, Anticristo. Immediatamente la folla che ascoltava il discorso del presidente, ha sovrastato le parole del contestatore formando un coro deciso che inneggiava “Four more years”, altri quattro anni. Un invito arrivato dai sostenitori del primo presidente nero della storia degli Stati Uniti d’America. Si, questa volta Obama si trova vicino alla scadenza del suo mandato, mentre il paese e il mondo intero, stanno attraversando una delle più gravi crisi del mondo finanziario moderno, sorse peggiore di quella che nel 1929, colpì gli Stati Uniti, riversandosi anche sull’Europa. La contestazione fatta al presidente americano, è di quelle che in questi anni, hanno fatto il giro del web costantemente. In molti, hanno individuato nei propri studi, in letture di documenti antichi, la fine del mondo come lo conosciamo adesso e la presentazione di un anticristo che indicano nella figura di Obama. Naturalmente l’uomo è stato allontanato dalla sede del comizio del presidente, che ha poi continuato il suo intervento, senza lasciarsi sfuggire una battuta. Fino ad ora questo tipo di contestazioni sono rimaste sempre lontane dalla scena pubblica del presidente americano, fino ad oggi, cioè quando uno dei contestatori è riuscito a penetrare all’interno della House of Blues, tra i tantissimi sostenitori del presidente, e ha lanciato il suo grido di accusa. Una voce scaturita da una mail che ha fatto il giro del mondo come una catena di S. Antonio, nella quale si avvertiva che nella Bibbia c’era un passo in cui si descriveva l’anticristo che avrebbe portato alla fine del mondo. Un uomo sulla quarantina, di origini musulmane, bravo in oratoria e capace di farsi seguire dalle genti. Ebbene, questa cosa è stata ravvisata prima dell’elezione di Obama a presidente, ma di sicuro non c’è riscontro, nelle Sacre Scritture, di una descrizione simile. In molti si sono schierati anche nella predizione di Nostradamus, che affascina chi si occupa di predizioni, oltre alle previsioni Maya, che secondo il loro calendario, datano la fine del mondo nel 2012. Con l’avvicinarsi della data fatidica del 2012, si moltiplicano anche le persone che per paura, per credenza o per semplice fanatismo si aggirano per le strade scandendo le loro o le altrui profezie. A volte sembra di essere tornati alla vigilia del nuovo millennio, quando, anche allora, si moltiplicavano le profezie sulla fine del mondo. Non che questo inizio di millennio sia ricco di belle e serene notizie, abbiamo avuto l’11 settembre, le guerre in Afghanistan, Pakistan, la crisi economica e morale. Una successione di eventi che, da “persone culturale” non avremmo mai voluto che accadessero, sperando più in un Millennio in cui le utopiche visioni di uguaglianza, fratellanza, benessere, si sarebbero trasformate in realtà. Ma spesso è proprio la realtà a modificare le nostre utopiche speranze.
Teresa Corrado