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Messico, Maria Elizabeth Macias: è stata decapitata la giornalista

Lutto nel mondo giornalistico. Maria Elizabeth Macias, di 39 anni, è stata trovata decapitata e con evidenti segni di tortura, oltre a quelli di amputazione, a Colonia Madero in Messico. Marcias era caporedattrice di un giornale all’interno della città al confine con gli Stati Uniti dove opera un gruppo di narcotrafficanti, gli “Zetas” legati a […]

Lutto nel mondo giornalistico. Maria Elizabeth Macias, di 39 anni, è stata trovata decapitata e con evidenti segni di tortura, oltre a quelli di amputazione, a Colonia Madero in Messico.

Marcias era caporedattrice di un giornale all’interno della città al confine con gli Stati Uniti dove opera un gruppo di narcotrafficanti, gli “Zetas” legati a ex militari di una truppa elite.

Il corpo della donna è stato trovato accanto al monumento a Cristoforo Colombo, dove la testa troneggiava sullo stesso, che ha la forma di mappamondo. Accanto al corpo della giornalista anche tastiere, lettori cd, ma soprattutto un grande cartello sul quale era scritto un messaggio che la polizia ha attribuito proprio a questi criminali.

Nel messaggio minacce rivolte a chi utilizza i social network per denunciare le azioni dei narcos, nascondendosi dietro a pseudonimi e rimanendo nell’anonimato.

È proprio questa l’accusa che è stata fatta alla giornalista all’interno del messaggio, secondo cui la donna, nascondendosi dietro lo pseudonimo di “Il bambino di Laredo”, ha continuato a scrivere contro i narcos e ad informare attraverso i suoi articoli, dei misfatti che avvengono in Messico.

Maria Elisabeth Macias Castro era scomparsa venerdì scorso, dopo aver intervistato il sindaco di Nuevo Lardo.

La zona in cui è stato rinvenuto il cadavere della donna, è luogo di violenza, visto che è sotto controllo di spietate bande di narcos che si contendono il potere e il privilegio di governare la zona.

Solo una decina di giorni fa la polizia aveva ritrovato impiccati sotto un punto, i corpi di un uomo e una donna anche questi accompagnati da un messaggio lasciato lì da parte degli assassini. Nel messaggio si mettevano in guardia gli internauti ad evitare di parlare e quindi diffondere i misfatti dei narcos, perché non si informi la comunità internazionale.

Secondo Reportes sans Frontieres, i giornalisti messicani uccisi dall’inizio dell’anno sono dodici.

Teresa Corrado

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