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Il Giappone chiude con il nucleare

Il Giappone ha deciso di mettere fine alla produzione di centrali nucleari. Secondo la linea delineata dal primo ministro Yoshihiko Noda, non saranno costruite sul suolo giapponese altre centrali nucleari, mentre quelle preesistenti, saranno avviati allo smaltimento, fino alla totale eliminazione delle centrali. Le prime che si avvieranno ad essere chiuse per sempre, sono quelle […]

Il Giappone ha deciso di mettere fine alla produzione di centrali nucleari. Secondo la linea delineata dal primo ministro Yoshihiko Noda, non saranno costruite sul suolo giapponese altre centrali nucleari, mentre quelle preesistenti, saranno avviati allo smaltimento, fino alla totale eliminazione delle centrali. Le prime che si avvieranno ad essere chiuse per sempre, sono quelle più vecchie, che non otterranno proroghe per la rimessa a punto.

In futuro, secondo le previsioni del primo ministro, le centrali nucleari nel paese non esisteranno più.

Questa scelta era già stata affrontata da altri paesi industrializzati, uno fra tutti la Germania che ho cominciato lo smaltimento delle centrali nucleari obsolete, mentre porterà alla chiusura di tutte entro un termine prefissato per il 2022, in una politica decennale che metterà in sicurezza il patrimonio ambientale del paese. Ma anche Svizzera e Stati Uniti hanno deciso di abbandonare il progetto dell’energia nucleare, che alla fine si è rivelato molto disastroso.

A convincere non solo uomini di scienze, ma anche e soprattutto politici, ci ha pensato il forte terremoto che ha coinvolto, nel marzo scorso, il Giappone. Di fronte alla furia degli elementi l’uomo ed anche le tecnologie, non sono in gradi di intervenire. La centrale di Fukushima che colpita dal terremoto e travolta dal conseguente tsunami, ha mostrato uno scenario che è andato ben oltre quello di Cernobyl, ma che ha anche mostrato all’intero mondo che il nostro deve essere un pianeta da salvaguardare e non da inquinare.

Sempre più alla ricerca di energia pulita, ma che non provochi i disastri di radioattività, quali quelli che sono la conseguenza di problemi alle centrali nucleari.

Una scelta coraggiosa quella nipponica che in questo modo deve rivedere l’intero piano energetico del suo paese che si basa proprio sulle centrali nucleari disposte per tutto il territorio. Ma anche un messaggio ben preciso. A cambiare direzione non ci vuole poi tanto, ma solo coraggio e la volontà di salvaguardare l’intero pianeta e non solo i propri interessi.

Teresa Corrado

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