Dal Mondo

GMG 2011, più di un milione di persona ha partecipato alla veglia con il papa.

Ieri sera nella spianata dell’aeroporto di Cuatro Vientos, si è svolta la veglia di preghiera della Giornata Mondiale della Gioventù presieduta da Benedetto XVI. Ad attendere il papa, per tutto il giorno, tra canti, slogan tanta gioia, un milione di giovani provenienti dai 194 paesi e che in questi giorni hanno partecipato attivamente alle giornate […]

Ieri sera nella spianata dell’aeroporto di Cuatro Vientos, si è svolta la veglia di preghiera della Giornata Mondiale della Gioventù presieduta da Benedetto XVI. Ad attendere il papa, per tutto il giorno, tra canti, slogan tanta gioia, un milione di giovani provenienti dai 194 paesi e che in questi giorni hanno partecipato attivamente alle giornate della GMG 2011. La veglia rappresenta uno dei momenti più duri fisicamente di tutte queste giornate soprattutto perché i giovani restano a dormire sul posto, tra mille privazioni, pronti ad ascoltare la S. Messa del giorno dopo, sempre con il papa.

Hanno partecipato alla veglia di preghiera anche gli eredi al trono di Spagna, Phelipe e sua moglie Latizia, insieme ad una folla oceanica. Si parla di un milione e mezzo, due milioni di persone che hanno accolto Benedetto XVI con cori da stadio e atteso con ansia di sentire le sue parole e di condividere questo momento particolare con chi guida le loro anime.

Il caldo soffocante, si sono avuti 40 gradi per tutto il giorno e a sera cominciava a salire anche l’umidità, non ha fermato i giovani giunti fin lì, qualcuno anche solo per partecipare alla veglia e alla messa di questa mattina.

Durante la veglia a ristorare i giovani, ci ha pensato un nubifragio di 10 minuti, cominciato proprio quando il papa ha preso la parola per il suo intervento. Tutto si è fermato e il papa ha atteso che finisse il nubifragio per poter riprendere la parole, mentre i ragazzi, ristorati dall’acqua fresca, intonavano cori e canti.

Quando Benedetto XVI ha ripreso la parola, ha solo salutato tutti i partecipanti in varie lingue, ringraziandoli per la loro forza, ma anche per la loro resistenza ai fattori atmosferici: “Siamo più forti della pioggia”, ha detto rivolgendosi ai giovani, ma anche sottolineato che l’acqua li ha benedetti, soprattutto ristorandoli dal grande caldo che in questi giorni ha colpito Madrid e ha messo a dura prova tutti i giovani. Si è parlato anche della carenza di acqua messa a disposizione per loro, ma a quanto pare il grande caldo ha  fatto si che si prosciugassero le fontane.

 Alla fine della veglia il papa ha salutato i giovani augurando loro buona notte e aspettandoli per la messa di questa mattina.

Le tante privazioni che hanno subito i giovani, sono tutte cose che, tornando a casa dimenticheranno, mentre resteranno indelebili nei loro cuori e nei loro ricordi, i momenti bellissimi di condivisione, di preghiera condivisi insieme ad altri ragazzi come loro.

Teresa Corrado

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