Esplosione moschea in Pakistan, sono più di 50 i morti
Un ragazzo di soli 16 anni oggi si è fatto esplodere all’interno della moschea Jamea Nasjid di Jamrood, in quel momento gremita da fedeli per la preghiera, provocando la morte di oltre cinquanta persone. Oggi infatti, per i musulmani è il venerdì di preghiera e quindi le moschee sono gremite di fedeli. L’attentato è avvenuto […]
Un ragazzo di soli 16 anni oggi si è fatto esplodere all’interno della moschea Jamea Nasjid di Jamrood, in quel momento gremita da fedeli per la preghiera, provocando la morte di oltre cinquanta persone. Oggi infatti, per i musulmani è il venerdì di preghiera e quindi le moschee sono gremite di fedeli.
L’attentato è avvenuto in Pakistan, ma nella zona al confine con l’Afghanistan. Le notizie sono comunque ancora non esaustive, perché la moschea era piena e quindi il bilancio di morti e feriti potrebbe salire di ora in ora. Per il momento la zona è stata chiusa dalle forze di sicurezza che permettono l’accesso solo alle ambulanze e ai soccorritori.
Un ulteriore danno è provocato anche perché nella zona non sono presenti strutture medico sanitarie e quindi i feriti vengono trasportati negli ospedali di Peshawar, che distano 25 km dal luogo dell’attentato. Inoltre le strade da percorrere con le ambulanze o con i mezzi di soccorso, non sono facilmente praticabili e il trasporto dei feriti si trasforma in una specie di agonia.
L’attentatore, che secondo testimoni, sarebbe un ragazzo tra i 15 e i 16 anni, si sarebbe fatto esplodere nella hall della moschea, che in quel momento conteneva circa 500 persone. L’esplosione è stata così potente che alcune parti dell’edificio sono crollate e i soccorritori non sanno ancora con precisione quante siano le persone rimaste sotto le macerie. Il bilancio si aggiorna con il passare del tempo, mentre i soccorritori stanno cercando di velocizzare le operazioni di soccorso per aiutare il maggior numero di persone in tempi brevi.
Teresa Corrado