Beppe Grillo arriva in Spagna e appoggia gli indignados
La Spagna ha deciso di impedire che le manifestazioni degli ”indignados” organizzate dal ”movimiento 15-M” si tengano nel giorno di riflessione elettorale di domani, sabato 21 maggio, in vista delle elezioni amministrative di domenica prossima. Gli «indignati» che protestano a Madrid contro la politica assomigliano ai «grillini» italiani, ma senza un leader. Sono scesi in piazza […]
La Spagna ha deciso di impedire che le manifestazioni degli ”indignados” organizzate dal ”movimiento 15-M” si tengano nel giorno di riflessione elettorale di domani, sabato 21 maggio, in vista delle elezioni amministrative di domenica prossima.
Gli «indignati» che protestano a Madrid contro la politica assomigliano ai «grillini» italiani, ma senza un leader. Sono scesi in piazza per la prima volta domenica scorsa, 15 maggio (da qui il nome «Movimento 15-M»).
Anche il nostro movimento 5 stelle, formatosi a seguito di una manifestazione anti-partitica quale fu il V-day del 2007, iniziò così, e le analogie sono molte, a partire dalle richieste. I punti in comune dei due movimenti sono: l’esclusione degli imputati e l’apertura nelle liste dei partiti, il cambiamento dell’attuale legge elettorale e la tendenza a mettere sullo stesso piano le formazioni di destra e quelle di sinistra (in alcuni dei cartelli che si leggono nelle piazze compare già l’acronimo composto dalle sigle dei due principali partiti spagnoli «PPSOE»).
E ironia della sorte, proprio Beppe Grillo, mercoledì scorso atterrava a Barcellona, e non sapeva quasi nulla di quello che in Plaça Catalunya e nella madrilena Puerta del Sol stava accadendo ormai da giorni.
Non sapeva che decine di migliaia di giovani e meno giovani protestavano per esigere un sistema politico più vicino ai cittadini. Ha appreso la notizia da alcuni giornalisti locali e ha deciso di dirigersi verso la piazza. Ha parlato con alcuni dei presenti. Ogni giorno i manifestanti si danno compiti e consegne: molti ristoranti, alcuni italiani, offrono teglie di lasagne, acqua, c’è chi porta coperte, striscioni, scatoloni.Un ambiente pacifico che per ora si è macchiato solo di entusiasmo, senza entrare nella provocazione. Grillo ha portato la sua solidarietà ai cittadini barcellonesi che accampano da quattro giorni e si è informato su come mettersi in contatto con i portavoce, che sono nel cuore del presidio: nella Puerta del Sol di Madrid.
Poi Grillo ha postato su facebook un messaggio: “Sono a Barcellona, in Plaza Catalunya, dove centinaia di giovani stanno organizzando una protesta spontanea. Già che ci sono spiego loro cosa abbiamo fatto in Italia col MoVimento 5 Stelle”, e subito sono arrivati messaggi di appoggio con quasi 300 che si sono congratulati per la prontezza.
In un’intervista di ieri sul quotidiano El Periódico, Grillo veniva definito come il «Michael Moore italiano». La protesta che monta in questi giorni non ha e non ha intenzione di avere vincoli con la politica, o almeno questo è quel che i portavoce di Puerta del Sol si affannano a mettere in chiaro ad ogni intervento.
Ma anche in Italia, stasera alle 20, chi si riconosce nelle parole d’ordine del popolo degli “indignati” manifesterà a Roma in Piazza del Popolo, a Milano in Piazza Duomo, a Bologna in Piazza Nettuno, a Firenze in Piazza Santa Croce e a Torino in Piazza Castello. L’ esplosione partita dalla Spagna percorre ora le vie europee, probabilmente i problemi sono continentali, molto di più di quanto si sia pensato all’inizio, il 15 maggio scorso.