Israele, morti ai confini nella giornata della Naqba
Palestinesi in rivolta nella giornata della Naqba, in cui si ricorda l’esodo del popolo israeliano in concomitanza con la costituzione dello Stato di Israele di 63 anni fa. Violenti scontri si sono avuti ai confini con la Siria, il Libano e Gaza, ma ci sono stati scontri anche a Gerusalemme e in Cisgiordania. Fonti libanesi […]
Palestinesi in rivolta nella giornata della Naqba, in cui si ricorda l’esodo del popolo israeliano in concomitanza con la costituzione dello Stato di Israele di 63 anni fa. Violenti scontri si sono avuti ai confini con la Siria, il Libano e Gaza, ma ci sono stati scontri anche a Gerusalemme e in Cisgiordania.
Fonti libanesi riferiscono anche di quattro palestinesi morti e 12 feriti nel villaggio di Maroun dove i manifestanti hanno provato ad oltrepassare il confine con Israele. Le fonti dell’ONU Unifil non confermano ancora il dato, ma hanno confermato che al confine c’è stata una violenta sassaiola che ha coinvolto i manifestanti e che ci sono stati scontri. Intanto il comando invita alla calma.
Gli scontri che hanno avuto luogo, invece, al confine siriano, hanno causato, secondo la tv siriana, 4 morti e molti feriti, mentre l’esercito israeliano parla di un solo morto a causa di colpi sparati sul Golan occupato dai manifestanti che hanno anche superato in alcuni tratti la linea di demarcazione dei confini, sorprendendo l’esercito israeliano che ha subito chiuso la principale città drusa Majedel Shams.
Anche a nord della striscia di Gaza ci sono stati scontri e manifestanti che hanno superato il confine superando i posti di blocco di Hamas ed anche qui ci sono stati almeno un morto e alcuni feriti.
Di tutte queste notizie, Israele non ha ancora né smentito né confermato sul numero delle vittime, ma ha accusato l’Iran di fomentare le manifestazioni violente e di avere infiltrati all’interno dei manifestanti che incitano a superare i confini. Ha anche assicurato che i soldati israeliani sono stati attenti e hanno seguito l’evolversi della manifestazione, ma sono anche stati costretti a sparare quando questi hanno tentato di oltrepassare le barriere e i posti di blocco.
Sicuramente tutta questa agitazione è collegata a quelle che si stanno registrando in questi giorni in tutto il Medio oriente e che non vedono una soluzione immediata e pacifica dei contrasti che si sono accentuati in questi ultimi mesi.
Teresa Corrado