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Libia: il Colonnello Gheddafi è pronto a trattare

Gheddafi è pronto a trattare. È quanto ha affermato lui stesso in un discorso alla nazione. Sembrerebbe quasi una dichiarazione di debolezza, ma non è così. Il Colonnello chiede ai Paesi della Nato che stanno bombardando la Libia di trattare. Per Gheddafi l’azione dell’Alleanza Atlantica è incomprensibile. L’esercito libico non ha attaccato nessuno stato straniero, […]

Gheddafi è pronto a trattare. È quanto ha affermato lui stesso in un discorso alla nazione. Sembrerebbe quasi una dichiarazione di debolezza, ma non è così. Il Colonnello chiede ai Paesi della Nato che stanno bombardando la Libia di trattare. Per Gheddafi l’azione dell’Alleanza Atlantica è incomprensibile. L’esercito libico non ha attaccato nessuno stato straniero, né ha sconfinato, per cui, dice di non capire questi bombardamenti. Non cita però le azioni dell’esercito libico contro i civili in rivolta. Tuttavia, annuncia in diretta tv che non lascerà il potere e apre alle trattative di cessate il fuoco.

Nel caso in cui i Paesi della Nato non vogliano trattare, il popolo libico, afferma Gheddafi, sarà pronto a morire per difendere la sua libertà. Per contrastare gli attacchi, definiti “terroristici”, che sono andati ben oltre quanto prevedeva la risoluzione dell’Onu. Proprio per questo il Rais ha invitato i paesi amici, Russia, Cina, i paesi africani e sudamericani a fare pressione sul Consiglio di sicurezza dell’Onu.

Gheddafi ha voluto anche invitare nuovamente i ribelli a deporre le armi. Il Colonnello sarebbe disposto a concedere un’amnistia ai rivoltosi se entro il 3 maggio smetteranno di combattere. Intanto continua il blocco navale a Misurata, roccaforte dei ribelli a circa 200 chilometri dalla capitale. Il regime avverte che tutte le navi che tenteranno di approdare nella città potrebbero essere colpite. Gli aiuti ai ribelli potranno arrivare solo via terra e dalle truppe fedeli al Rais.

Proprio durante la diretta tv, i raid della Nato hanno colpito obiettivi non lontani dalla sede della televisione di stato. Per il regime Gheddafi sarebbe diventato un obiettivo lui stesso.

Giuseppe Procida

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