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Egitto, Mubarak: il tribunale decreta la sua fine

Il tribunale egiziano de Il Cairo, ha stabilito che il nome del vecchio rais Hosni Mubarak e di sua moglie Suzanne, venga rimosso da tutti gli edifici pubblici, dalle strade e dalle biblioteche e che di questo arduo compito, si occupi Essam Sharaf, attuale premier. A lui, infatti, il tribunale chiede che si adottino tutte […]

Il tribunale egiziano de Il Cairo, ha stabilito che il nome del vecchio rais Hosni Mubarak e di sua moglie Suzanne, venga rimosso da tutti gli edifici pubblici, dalle strade e dalle biblioteche e che di questo arduo compito, si occupi Essam Sharaf, attuale premier. A lui, infatti, il tribunale chiede che si adottino tutte le misure necessarie perché queste disposizioni vengano applicate.

Già da ieri, al termine del consiglio dei Ministri, era stata modificata la dicitura del premio Mubarak per la letteratura, le scienze e la tecnologia, optando per un nome meno impegnativo politicamente: il Nilo.

Tutto ciò all’indomani della sommossa che ha visto chiedere ed ottenere le dimissioni dello stesso Mubarak, oltre all’incriminazione contro la repressione governativa  che ha causato oltre 800 morti. Con lui vengono accusati anche i due figli Gamal e Alaa.

A lui e ai figli, oltre alla repressione, vengono contestati anche altri reati, quali corruzione, malversazione, peculato, esportazione illegale di valuta, infatti si calcola che il, patrimonio dell’ex premier egiziano, spostato all’estero, sia enorme.

Intanto l’uomo è ancora in ospedale dov’è stato ricoverato per un malore che lo ha colpito al termine di un interrogatorio a Sharm el Sheikh, dove risiede attualmente in attesa di giudizio. Le sue condizioni sembrano stabili e i medici non escludono un buon recupero per l’uomo, che dovrà sostenere altri interrogatori importanti.

Sembra che sia arrivata davvero la fine per il regime Mubarak in Egitto. Adesso largo spazio al cambiamento che non sembra volersi fermare solo nell’ambito politico, ma colpire in modo efficiente tutta la sfera egiziana.

Teresa Corrado

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