Bunga-bunga, gli arabi si chiedono cosa sia
Barbara Serra, giornalista milanese ed inviata di Al Jazeera, l’autorevole emittente araba, è una dei tanti inviati stranieri che “presidiano” in questi giorni il Tribunale di Milano ove si sta svolgendo il “processo dell’anno”. che vedrebbe protagonista Silvio Berlusconi. Non è facile , spiega, raccontare all’estero i dettagli giudiziari di questa faccenda, ma ancora […]
Barbara Serra, giornalista milanese ed inviata di Al Jazeera, l’autorevole emittente araba, è una dei tanti inviati stranieri che “presidiano” in questi giorni il Tribunale di Milano ove si sta svolgendo il “processo dell’anno”. che vedrebbe protagonista Silvio Berlusconi. Non è facile , spiega, raccontare all’estero i dettagli giudiziari di questa faccenda, ma ancora più difficile è spiegare come funziona alcuni meccanismi, qui da noi. Infatti, all’estero sarebbero impensabili le fughe di notizie anticipate che caratterizzano quotidianamente la nostra scena giudiziaria e giornalistica. La giornalista afferma comunque che nel mondo c’è un enorme interesse per questa vicenda, non solo perchè contiene gli ingredienti tipici delle storie che interessano al grande pubblico (soldi, sesso, potere), ma anche perchè avviene in Italia, paese che è già al centro da tempo di vicende più o meno pruriginose, e per cui si sa che quando “piove sul bagnato” , si concentra maggiore interesse di pubblico. La cronista rivela un retroscena : quello che trova più difficile in questo periodo è trovare le parole, ed il modo, di descrivere agli arabi che cos’è il bunga-bunga.
Perchè essi le rivolgono inevitabilmente domande quotidiane e dirette su questa storia. Lei afferma di mantenersi equilibrata, e di limitarsi a riferire quelle che sono le voci attorno alle famose “feste” di Arcore, senza scendere troppo nei particolari. Già la situazione politica italiana è anomala (perchè all’estero in genere chi riceve accuse si dimette preventivamente, per non turbare oltremodo la scena pubblica); figuriamoci l’impatto che può avere una vicenda del genere in un mondo, come quello arabo, dove permangono sicuramente tradizioni, punti di vista, e modi di concepire il rapporto uomo-donna, per molti versi così diversi dai nostri.