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Tunisia, salta l’accordo e a Lampedusa riprendono gli sbarchi

“Intesa vicina, ieri nessuno strappo”. Con queste le parole il ministro dell’interno Roberto Maroni, ha commentato il prosieguo dei colloqui tra Italia e Tunisia. Il ministro leghista ha poi voluto sottolineare come il piano anti-sbarchi ha compiuto notevoli progressi e come sia ormai vicino l’accordo con il suo omologo Habib Essid. Nel frattempo però tra […]

“Intesa vicina, ieri nessuno strappo”. Con queste le parole il ministro dell’interno Roberto Maroni, ha commentato il prosieguo dei colloqui tra Italia e Tunisia. Il ministro leghista ha poi voluto sottolineare come il piano anti-sbarchi ha compiuto notevoli progressi e come sia ormai vicino l’accordo con il suo omologo Habib Essid.

Nel frattempo però tra le 20 di ieri sera e le 5 di questa mattina (ora in cui è avvenuto l’ultimo sbarco) sono arrivati a Lampedusa oltre 900 immigrati, divisi in sette barconi, che sommati a coloro che già erano sull’isola, diventano  adesso più di 1500. Il primo barcone arrivato questa mattina, invece, portava con se solo cittadini libici, oltre 400, tra cui anche 37 donne e 8 bambini, ai quali ne vanno aggiunti altri 34 sbarcati qualche ora più tardi. Non sembra quindi finire la crisi per l’isola agrigentina. Nonostante gli sforzi per spostare gli extracomunitari in altri centri e i primi rimpatri per i clandestini, la situazione resta molto tesa e gli sbarchi continuano.

Intanto, ieri sera intorno alle 22:30 sono arrivati in Toscana i trecento tunisini che erano stati imbarcati sulla nave ‘La Superba’ partita l’altro ieri da Lampedusa. Indescrivibile, secondo i testimoni sul posto, la gioia dei migranti, quando, una volta attraccata la nave, sono stati fatti salire sui pullman che li ha poi trasferito nel centro di accoglienza. Dai finestrini sventolavano bandiere tunisine e non era difficile udire canti e cori. Gioia comprensibile per queste 300 persone che finalmente dopo settimane hanno potuto concludere il loro estenuante viaggio verso la tanto sognata Europa.

Fabio Sciulli

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