Giappone, grave contaminazione degli alimenti
Sarebbe da considerarsi grave la situazione della contaminazione radioattiva di latte e verdure a causa dei guasti nella centrale di Fukushima. Contrariamente a quanto affermato il 19 marzo dal portavoce del Governo Yukio Edano, il quale aveva fatto sapere che il livello di contaminazione degli alimenti non comporterebbe un pericolo per la salute, l’Organizzazione mondiale […]
Sarebbe da considerarsi grave la situazione della contaminazione radioattiva di latte e verdure a causa dei guasti nella centrale di Fukushima. Contrariamente a quanto affermato il 19 marzo dal portavoce del Governo Yukio Edano, il quale aveva fatto sapere che il livello di contaminazione degli alimenti non comporterebbe un pericolo per la salute, l’Organizzazione mondiale per la Sanità (OMS) ha fatto sapere oggi che la situazione non è assolutamente da sottovalutare.
Il portavoce regionale dell’ Oms Peter Cordingley, da Manila, ha affermato che “è abbastanza chiaro che si tratta di una situazione grave“. E ha aggiunto, con un velo di allarmismo: “E’ molto piu’ serio di quanto tutti avevano pensato in un primo momento, quando credevamo che questo tipo di problema fosse limitato entro 20- 30 km'(dalla centrale)… ora è lecito supporre che prodotti contaminati siano usciti dalla zona contaminata“.
Il portavoce ha precisato che “non ci sono indicazioni” che il cibo contaminato abbia raggiunto altri Paesi. Nel frattempo, nella centrale di Fukushima la situazione sta migliorando, come ha illustrato il premier giapponesi. Pare che i tecnici siano riusciti ad alimentare con l’elettricità tutti e sei i reattori.
La centrale è stata evacuata per prudenza, ma i livelli di radioattività nell’area non sono “aumentati in modo significativo”, secondo l’Agenzia giapponese per la sicurezza nazionale.
Proprio oggi, tra l’altro, è emerso che la Tepco, che gestisce la centrale, in un rapporto del 28 febbraio all’Agenzia per la sicurezza nucleare, aveva spiegato di aver omesso alcune verifiche a Fukushima: nessuno poteva immaginare tutto quello che è avvenuto meno di un mese dopo.
Sara Moretti