Libia, è odissea all’alba l’attacco a Gheddafi
E’ partita l’operazione “Odissea dell’alba” per distruggere la contraerea libica, lo ha annunciato il Pentagono. Partecipano all’operazione Usa, Francia, Gran Bretagna e Italia. L’approccio dell’operazione è multifase ma le fonti militari Usa non ne hanno precisato la durata, e altri paesi potrebbero unirsi ai cinque attualmente coinvolti nelle operazioni complessive. A spingere Usa ed alleati […]
E’ partita l’operazione “Odissea dell’alba” per distruggere la contraerea libica, lo ha annunciato il Pentagono. Partecipano all’operazione Usa, Francia, Gran Bretagna e Italia. L’approccio dell’operazione è multifase ma le fonti militari Usa non ne hanno precisato la durata, e altri paesi potrebbero unirsi ai cinque attualmente coinvolti nelle operazioni complessive. A spingere Usa ed alleati ad intervenire, è il fatto che Gheddafi si sta muovendo “in maniera chiaramente offensiva“, hanno precisato le fonti.
Per primi partono gli aerei francesi verso Bengasi e nel primo raid aereo colpiscono 4 carri armati, ne dà notizia l’emittente Al Jazzera. A Tobruk la città esplode in festa alla notizia dell’ attacco francese. Ma alle 22.03 su Sky News 24 arriva la notizia che è stato abbattuto un aereo francese: Gheddafi non si ferma, e usa la folla come scudo umano per evitare gli attacchi.
I missili britannici e americani hanno colpito oltre 20 obbiettivi strategici libici, in larga parte a ovest del Paese. Si tratta di sistemi di difesa aerea e altri snodi di comunicazione strategica, tutti situati sulla costa. Così commenta la situazione il leader della Lega Nord Umberto Bossi: “Penso che la posizione più equilibrata sia quella della Germania, l’ho detto subito: era meglio essere più cauti“. Ricordiamo che la Germania per il momento ha deciso di non intervenire, mentre il capo dello Stato Giorgio Napolitano si dice compiaciuto dell’intesa. Al tg1 il ministro della difesa, Ignazio la Russa, afferma che l’Italia ha messo a disposizione la basi e, se è necessario, sono anche disponibili gli aerei: quattro Tornado con capacità di distruggere radar e postazioni missilistiche e sei caccia intercettori, pronti ad alzarsi in volo in 15 minuti.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi assicura: “I missili della Libia non sono pericolosi per l’Italia” e aggiunge: “L’Italia, per il momento, mette a disposizione le basi e, attraverso la nostra partecipazione al coordinamento delle operazioni, potrà essere richiesta di una partecipazione con i suoi mezzi“. Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa tenuta al termine del vertice di Parigi. Il coordinamento, su proposta italiana, ha aggiunto il premier, “sarà effettuato probabilmente nella base Nato di Napoli“.
Sara Moretti