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Giappone, terremoto e tsunami provocano la tragedia

Un devastante terremoto ha colpito la costa nord occidentale del Giappone alle 14:46(6:46 ora italiana). Alla scossa è seguito un imponente tsunami che si è abbattuto sulla città di Sendai, capoluogo della prefettura di Miyagi. Il bilancio, purtroppo ancora provvisorio e sicuramente destinato a salire, parla di 19 morti e 8 dispersi. Continuano nel frattempo […]

Un devastante terremoto ha colpito la costa nord occidentale del Giappone alle 14:46(6:46 ora italiana). Alla scossa è seguito un imponente tsunami che si è abbattuto sulla città di Sendai, capoluogo della prefettura di Miyagi. Il bilancio, purtroppo ancora provvisorio e sicuramente destinato a salire, parla di 19 morti e 8 dispersi. Continuano nel frattempo le scosse di assestamento, alcune di queste anche di forte intensità. La scossa devastante, secondo i sismologi è avvenuta a 24,4 Km di profondità a circa un centinaio di chilometri dalle coste nipponiche. E’ durata quasi due minuti, nei quali hanno oscillato anche i grattacieli di Tokyo, distante ben 380 Km dall’epicentro del sisma, provocando diversi crolli e incendi e anche alcuni feriti secondo quanto riportano tv e testimoni.

Subito dopo, come avevano previsto le autorità, che avevano tempestivamente dato l’allarme, è arrivato lo tsunami(l’allarme è stato esteso a tutto il pacifico). Anche questo violentissimo. Nel porto di Sendai alcuni testimoni oculari hanno riferito di aver visto un’onda di dieci metri. La pista dell’aeroporto è stata invasa dalle acque. L’onda ha trascinato con se tutto ciò che ha trovato, auto, macchine agricole e persino case. Che ora giacciono nel porto a causa del ritirarsi delle acque. Un’altra onda invece ha praticamente sommerso il parcheggio del parco divertimenti di Disneyland.

Nella capitale, si è creato il caos. Sono stati chiusi due aeroporti, tra cui il Narita, uno dei principali della città. Tutti i treni ad alta velocità sono stati bloccati, sono state chiuse raffinerie e centrali nucleari e naturalmente il porto. Nel quale, probabilmente per l’esplosione di alcune condutture del gas, si sono sviluppati sei incendi. A ciò si aggiunge la mancanza di elettricità. Nella piana del Kanto, una delle zone più popolose di Tokyo, milioni di abitazioni sono rimaste senza corrente. Saltate poi anche tutte le reti dei telefoni cellulari.

Con in testa Russia e Stati Uniti, tutta la comunità internazionale si è messa a disposizione per gli aiuti. Il governatore della prefettura di Miyagi ha chiesto aiuto al governo centrale, il quale ha prontamente risposto con l’invio immediato delle Forze di autodifesa(l’esercito giapponese). Naturalmente l’unità di crisi della Farnesina è in costante contatto con l’ambasciata italiana a Tokyo per verificare l’eventuale coinvolgimento di nostri connazionali nella tragedia.

Fabio Sciulli

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