Pena di morte, attentato Bombay: ricorso in appello per l’unico responsabile
Mohammed Ajmal Amir Kasab, l’unico dei responsabili sopravvissuti all’attentato di Bombay del novembre 2008 in cui morirono 166 persone, ricorrerà in appello nuovamente dopo che la Corte Suprema Indiana lo ha condannato alla pena di morte nel 2010 in seguito ad un processo durato un anno. L’ultimo appello a cui aveva fatto ricorso è stato […]
Mohammed Ajmal Amir Kasab, l’unico dei responsabili sopravvissuti all’attentato di Bombay del novembre 2008 in cui morirono 166 persone, ricorrerà in appello nuovamente dopo che la Corte Suprema Indiana lo ha condannato alla pena di morte nel 2010 in seguito ad un processo durato un anno. L’ultimo appello a cui aveva fatto ricorso è stato rigettato proprio due giorni fa, la condanna a morte dell’uomo era stato emessa per 4 capi d’accusa, morte, guerra contro l’India, complotto e terrorismo. La condanna è stata confermata proprio lunedì dall’ Alta Corte di Bombay.
“ L’ho incontrato oggi ( mercoledi) e gli ho spiegato che aveva il diritto di ricorrere in appello. Mi ha risposto che desiderava che l’accusa fosse riesaminata”, questa la dichiarazione all’AFP dell’avvocato Farhana Shah. Dal 26 al 29 novembre del 2008, un gruppo composto da 10 uomini armati aveva seminato letteralmente la morte presso hotel di lusso, ristoranti turistici e la stazione centrale di Bombay, togliendo la vita a 166 persone. Kasab , l’unico responsabile in vita in quanto gli altri 9 sono stati uccisi dalla polizia intervenuta durante la tragedia, è colpevole di essere uno dei due autori della carneficina che si è consumata alla stazione dove sono morte 52 persone da qui la sua volontà di ricorrere in appello presso l’organo giuridico più alto sito in New Delhi. Al Pakistano sarà concesso avere un aiuto giuridico. Se anche dopo questo ricorso in appello Kasab verrà condannato alla pena di morte, l’uomo potrà in ultimo richiedere la grazia presidenziale.
Eren Gunes