Rivolta in Libia: raid contro civili, 600 morti
E’ sempre più drammatica la situazione in Libia. Gheddafi ha comandato all’aviazione di sparare e bombardare la folla che protesta. Le notizie sono molto frammentarie e difficili, impossibili da verificare. Si parla comunque di oltre 600 morti. Chi è stato in Libia nei giorni scorsi ed è appena tornato con voli speciali parla di guerra […]
E’ sempre più drammatica la situazione in Libia. Gheddafi ha comandato all’aviazione di sparare e bombardare la folla che protesta. Le notizie sono molto frammentarie e difficili, impossibili da verificare. Si parla comunque di oltre 600 morti.
Chi è stato in Libia nei giorni scorsi ed è appena tornato con voli speciali parla di guerra civile in atto. Alcune città sono già in mano ai ribelli, anche se il regime è disposto a tutto pur di non rimanere al potere. Gheddafi è il leader della Libia da 42 anni e non mollerà facilmente il trono. Sulla sua sorte è però mistero. Oggi il leader libico è apparso in tv per pochi secondi per smentire chi sosteneva che fosse in fuga o che si trovasse già in Venezuela.
La caotica situazione del Paese africano alimenta anche il dibattito politico italiano. “Un fermo no a questo tipo di reazione così violenta nei confronti delle manifestazioni di piazza penso che lo dobbiamo manifestare – ha detto il presidente del Senato, Schifani. – E’ inimmaginabile in paesi europei che gente che scende in piazza a protestare possa essere massacrata, così com’è inimmaginabile che i governi europei possano sedare nel sangue le proteste della piazza”.
Casini, Udc, e Di Pietro, Idv, hanno ricordato di essersi sempre opposti a relazioni troppo strette tra Italia e Libia. L’ex magistrato ha definito scellerati i patti firmati assieme allo Stato africano.