Rivolta in Libia, Gheddafi: “Resto fino alla morte”
Situazione sempre più incandescente in Libia. L’aviazione militare continua a lanciare bombe contro i rivoltosi, i mercenari sparano ad altezza uomo. Soltanto a Tripoli ci sarebbero un migliaio di morti. Situazione molto caotica anche a Bengasi, seconda città del Paese africano. Il suo aeroporto è stato messo fuori uso. A controllare la situazione sono ormai […]
Situazione sempre più incandescente in Libia. L’aviazione militare continua a lanciare bombe contro i rivoltosi, i mercenari sparano ad altezza uomo. Soltanto a Tripoli ci sarebbero un migliaio di morti. Situazione molto caotica anche a Bengasi, seconda città del Paese africano. Il suo aeroporto è stato messo fuori uso. A controllare la situazione sono ormai i ribelli.
Intanto Gheddafi è tornato a fare sentire la sua voce. Lui di dimissioni non vuole sentire nemmeno parlare. Il leader libico si è scagliato contro i rivoltosi e ha detto che non si arrenderà mai. “Resterò a capo della rivoluzione fino alla morte”, ha detto Gheddafi. “Io sono un rivoluzionario. Ho portato la vittoria in passato di questa vittoria si è potuto godere per generazioni».
“Morirò come un martire, come mio nonno. Sono un beduino rivoluzionario e la Libia guiderà l’Africa e l’America del sud”, ha detto ancora il leader libico, il quale ha definito i ribelli “ratti pagati dai servizi segreti stranieri. Ora c’è una relativa calma e sicurezza nel Paese. E vogliamo usare questa calma per riportare l’ordine”.
Poi l’appello a ciò che rimane del suo popolo: “Il potere è sempre stato nelle vostre mani. Il popolo è responsabile delle decisioni: voi avete deciso che il petrolio sia gestito dallo Stato, lo hanno deciso i comitati popolari”.