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Egitto: Mubarak tra poche ore si dimitterà, potere ai militari

L’incandescente situazione che si sta vivendo in Egitto sembra essere arrivata ad un primo vero punto di svolta. I militari hanno preso il comando e hanno deposto il presidente Hosni Mubarak. Una decisione, questa a cui era giunto il partito dello stesso Mubarak. Il movimento politico avrebbe voluto per la successione il vicepresidente, nonché capo […]

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L’incandescente situazione che si sta vivendo in Egitto sembra essere arrivata ad un primo vero punto di svolta. I militari hanno preso il comando e hanno deposto il presidente Hosni Mubarak. Una decisione, questa a cui era giunto il partito dello stesso Mubarak. Il movimento politico avrebbe voluto per la successione il vicepresidente, nonché capo dei servizi segreti Omar Suleiman. L’uomo, però, non è assolutamente gradito al popolo, perché considerato troppo vicino al regime. Gli Egiziani chiedono una svolta radicale che possa fare uscire il Paese dalla abissale corruzione e diseguaglianza in cui è precipitato.

L’emittente televisiva araba Al Jazeera ha riferito che l’esercito si è opposto alla diffusione di un discorso in cui il presidente Mubarak avrebbe dovuto annunciare il passaggio di tutti i suoi poteri al proprio vice, Suleiman. In atto c’è un golpe. Il potere è ormai in mano ai militari. Alla tv, il maresciallo Mohammed Hussein Tantaui ha dichiarato:”Tenuto conto della responsabilità delle forze armate e del loro impegno a proteggere il popolo e preservare i suoi interessi e la sua sicurezza; per vigilare sulla sicurezza della nazione e dei cittadini e sulle conquiste del grande popolo egiziano; per sostenere le richieste legittime del popolo, il consiglio supremo delle forze armate si è riunito oggi, giovedì 10 febbraio. Il consiglio ha deciso di rimanere riunito in sessione permanente per esaminare le decisioni che possono essere prese al fine di proteggere la nazione, le conquiste e le ambizioni del grande popolo d’Egitto”.

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, si è augurato che la transizione possa essere pacifica e che attraverso libere elezioni si possa arrivare alla svolta democratica del Paese delle piramidi.

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