Attualità Italiana

Milano, torna a casa e trova il domestico morto ma riesce a far arrestare il ladro

A Milano un uomo filippino è stato ucciso nella casa in cui lavorava da un ladro che ha provato a compiere un furto ma è stato interrotto dal rientro in casa del proprietario

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È rientrato nel suo appartamento in via Giovanni Randaccio, a pochi passi dall’Arco della Pace a Milano, dopo una settimana di vacanza. Ma quello che doveva essere un tranquillo ritorno a casa si è trasformato in un incubo. Il proprietario dell’abitazione, un uomo di 52 anni, ha trovato il corpo senza vita del suo domestico, Angelito Acob Manansala, 61 anni, di origini filippine, riverso a terra. Poco distante, all’interno della casa, un uomo stava rovistando nei cassetti.

Torna a casa a Milano e trova il suo domestico morto

Con sangue freddo, il proprietario ha richiuso la porta ed è corso fuori a chiamare il 112. L’intervento della polizia è stato immediato: due volanti sono arrivate sul posto e gli agenti sono entrati nell’appartamento, dove si sono trovati ad affrontare l’intruso, che ha reagito in modo violento. Per immobilizzarlo è stato necessario l’uso del taser da parte di un ispettore dell’Ufficio prevenzione generale della questura.

Fermato il ladro dopo il furto a Milano

L’uomo bloccato è Dawda Bandeh, 28enne originario del Gambia, in Italia con regolare permesso di soggiorno e già noto alle forze dell’ordine per precedenti di polizia. In evidente stato di agitazione, è stato trasportato al pronto soccorso del Fatebenefratelli di Milano sotto scorta.

Per Angelito Acob Manansala, purtroppo, non c’era più nulla da fare. I soccorritori del 118 ne hanno constatato il decesso: secondo le prime valutazioni del medico legale, sarebbe stato strangolato. Gli investigatori ipotizzano che Bandeh si sia introdotto nell’appartamento per compiere un furto e abbia sorpreso il domestico, uccidendolo per impedirgli di dare l’allarme.

Sul posto sono intervenuti anche gli esperti della polizia scientifica, che hanno effettuato rilievi all’interno dell’appartamento e nel giardino della villa in stile Liberty per raccogliere ogni possibile traccia utile all’indagine. Decisivo potrebbe rivelarsi il contributo delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza, recuperate grazie all’intervento di un tecnico incaricato della manutenzione dell’impianto. Le riprese sono ora al vaglio degli investigatori per chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto.

Non è ancora noto come il 28enne sia riuscito a entrare all’interno dell’abitazione, ma il tentativo di furto appare ormai un elemento certo. Per lui è scattato il fermo con l’accusa di omicidio.

Poco prima di mezzanotte, alcuni parenti della vittima – tra cui il cognato e la compagna – sono arrivati sul luogo della tragedia e sono stati ascoltati dagli agenti. Anche il proprietario di casa, esponente della comunità ebraica e rappresentante di una nota associazione legata al governo israeliano, è stato sentito a lungo in questura per ricostruire ogni dettaglio utile alle indagini. Queste al momento le ultime notizie da Milano.

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