Laura strangolata dal marito a Spoleto: lei voleva un figlio e lui no
Laura Papadia aveva solo 36 anni e sognava di formare una famiglia con suo marito, lo stesso che ieri a Spoleto l'ha uccisa
Laura non c’è più, e quello che dobbiamo raccontare, è l’ennesimo femminicidio nel nostro paese. Chi la conosceva spende solo parole piene di affetto per quella che era per tutti una ragazza d’oro. La sua vita però è stata spezzata da chi avrebbe dovuto amarla, da chi diceva di amarla. «Ho ucciso mia moglie, ora mi butto». Sono le parole agghiaccianti pronunciate da Nicola Gianluca Romita, 47 anni, originario di Milano e agente di commercio, al telefono con il 112 nella mattinata di ieri.
L’uomo si trovava sul Ponte delle Torri a Spoleto, in bilico tra la vita e la morte, quando è stato raggiunto dagli agenti di polizia allertati dalla sua stessa chiamata. Poco prima, Romita aveva confessato l’omicidio della moglie, Laura Papadia, 36 anni, originaria di Palermo e residente con lui in un appartamento nel centro umbro. I soccorritori, intervenuti immediatamente, hanno trovato la donna priva di vita nella loro abitazione: era distesa sul pavimento della camera da letto, in pigiama, senza segni apparenti di colluttazione. I primi riscontri medico-legali hanno confermato la morte per strangolamento.
Laura Papadia uccisa dal marito: sconvolgente il movente
Romita è stato arrestato in serata con l’accusa di omicidio volontario aggravato e attualmente si trova detenuto nel carcere di Spoleto. Secondo quanto emerso dagli interrogatori, il delitto sarebbe maturato al culmine dell’ennesima lite: lei desiderava un figlio, lui no, avendo già due figli da una precedente relazione. Sarebbe questo il motivo per il quale Gianluca ha deciso di spezzare la vita della donna che diceva di amare.
L’allarme è scattato attorno alle 11, quando una donna di Oristano, ex moglie di Romita, ha chiamato i carabinieri per denunciare quanto appreso dall’uomo. Temendo il peggio, ha segnalato una delle abitazioni di proprietà dell’ex marito a Marzocca, dove lui risultava residente. Immediatamente è partita una task force guidata dalla capitana Felicia Basilicata, con il supporto di pattuglie, vigili del fuoco e personale medico. Ma la casa era vuota.
Un dettaglio fornito dalla prima moglie ha permesso di orientare le ricerche verso l’Umbria: Romita possiede infatti anche un’abitazione a Spoleto. Ed è lì che si è consumato il dramma.
Laura Papadia, vice direttrice del supermercato Tigre di Spoleto, era molto timida e riservata, mai nessuno però avrebbe pensato a dei problemi di coppia. Nell’ultimo periodo, dicono alcuni colleghi, era molto dimagrita ma lei aveva parlato di una dieta. L’ultima volta che la coppia era stata vista insieme risaliva a settimane prima. Nessuno poteva immaginare l’epilogo tragico.
Mentre proseguono le indagini, l’intera comunità è scossa da quanto accaduto. Un nuovo femminicidio che si consuma nel silenzio delle mura domestiche, riportando l’attenzione sull’urgenza di affrontare la violenza sulle donne con strumenti sempre più efficaci e tempestivi. E Laura non c’è più.