Attualità Italiana

“Aiuto al suicidio” un 18enne avrebbe spiegato ad Andrea Prospero come fare incoraggiandolo

Sono drammatiche le chat tra Andrea Prospero e l'amico virtuale che lo avrebbe aiutato a compiere il gesto estremo

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E’ tutto messo nero su bianco, anche se questa indagine, come hanno spiegato gli inquirenti a Perugia, non è finita. E’ emerso però, che Andrea Prospero si è suicidato. Non ci sarebbero dubbi su questo, lo dimostrerebbero le chat ricostruite da chi indaga che hanno portato all’arresto, in queste ore, di un ragazzo di 18 anni residente in provincia di Roma.

Andrea e questo ragazzo, avevano stretto una forte amicizia virtuale negli ultimi mesi tanto che si sentivano quotidianamente.  La Procura del capoluogo umbro, diretta da Raffaele Cantone, ha emesso un’ordinanza cautelare degli arresti domiciliari a carico di un 18enne, residente a Roma, con l’accusa di istigazione o aiuto al suicidio. Un’altra persona è stata indagata per cessione di un medicinale di tipo oppiaceo.  Le chat tra Andrea e questo ragazzo, dimostrerebbero che il ragazzo era stanco, voleva togliersi la vita ma aveva paura di farlo da solo. L’indagato, avrebbe in qualche modo “incoraggiato” il suo amico virtuale suggerendogli anche un modo per suicidarsi, senza soffrire.

La morte di Andrea Prospero e i due indagati

Secondo quanto è emerso nel corso delle indagini, Andrea Prospero aveva deciso di tempo di togliersi la vita anche se la famiglia ha sempre pensato che non ci fossero motivi per i quali il ragazzo avrebbe dovuto suicidarsi. Le chat sono drammatiche, hanno spiegato gli inquirenti che hanno ricostruito, non senza difficoltà, perchè si tratta spesso di conversazioni protette da password e scambiate con utenti che hanno usato dei nickname.

Andrea dunque, avrebbe confidato dunque tutto a questa persona e avrebbe seguito anche i suoi suggerimenti, acquistando i famosi farmaci che aveva cercato in rete. Ci sono dei messaggi inviati da Andrea, proprio lo stesso giorno in cui si è tolto la vita. Ha paura, è indeciso, e questo 18enne lo incoraggerebbe ad andare fino in fondo. Inoltre gli inquirenti, che lo hanno indagato appunto per istigazione o aiuto al suicidio, hanno spiegato che nelle chat successive il ragazzo, invece che preoccuparsi di chiamare i soccorsi e avvertire qualcuno, si sarebbe invece assicurato di eliminare ogni traccia dei colloqui con lo studente di Lanciano.

Due indagati nell’indagine sulla morte di Andrea Prospero

“Stamani è stata eseguita anche una perquisizione in Campania, nell’abitazione di un giovane che riteniamo essere colui che ha venduto il medicinale. Non risponde dello stesso reato (istigazione o aiuto al suicidio ndr) perché l’indagato non era in grado di conoscere la ragione per la quale Prospero lo ha utilizzato” hanno detto gli investigatori nel corso della conferenza di questa mattina a Perugia.

Purtroppo emerge un racconto drammatico nel quale ci sono coinvolti diversi giovani ma, come ribadiscono gli inquirenti è solo l’inizio. Si sta cercando infatti di capire come mai Andrea Prospero aveva deciso di affittare quell’appartamento e se ci sono anche altre persone coinvolte in questa dolorosa vicenda.

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