Omicidio Pierina Paganelli: perchè i legali di Louis Dassilva hanno chiesto la sua scarcerazione
Non ci sono tracce di Louis Dassilva sulla scena del crimine e non era lui l'uomo ripreso dalle telecamere la sera dell'omicidio di Pierina: la difesa ha chiesto la scarcerazione
Lo aveva già anticipato qualche giorno fa la dottoressa Bruzzone. Se ci fossero state conferme di quello che era trapelato sulla Cam 3 e non solo, il team difensivo di Louis Dassilva ne avrebbe chiesto la scarcerazione. Ed è quello che è successo il 14 marzo, durante una giornata ricca di faccia a faccia e scontri.
Le evidenze emerse durante l’udienza di incidente probatorio presso il Tribunale a Rimini nel tardo pomeriggio di venerdì 14 marzo hanno dimostrato che non ci sono tracce di dna sulla scena del crimine, nel posto in cui Pierina Paganelli è stata uccisa. Inoltre, i periti della stessa procura, hanno dimostrato che l’uomo ripreso dalla Cam 3 della farmacia dello stabile di Via del Ciclamino non è Louis Dassilva.
Gli avvocati di Louis Dassilva ne chiedono la scarcerazione
A occuparsi dell’analisi dei reperti raccolti dalla polizia scientifica è stato il genetista forense Emanuele Giardina. Tra gli oggetti esaminati figurano un mazzo di chiavi e il telecomando per l’apertura del cancello del condominio in cui viveva Pierina Paganelli, oltre agli indumenti, sia della vittima che di Dassilva. Tuttavia, come emerso di recente, i vestiti sono stati compromessi dalla presenza di muffa, causando danni irreversibili al DNA isolato, che risulta ormai inutilizzabile per le analisi forensi.
Ricordiamo che l’omicidio di Pierina Paganelli è stato commesso alle 22:10 e, poco dopo, una telecamera di sorveglianza della farmacia vicino al civico 31 ha ripreso un uomo mentre passava davanti alla vetrina, diretto verso il portone dello stabile. Per gli inquirenti, quella registrazione rappresentava la prova chiave contro l’indagato.
Tuttavia, la testimonianza di un vicino, Emanuele Neri, ha messo in discussione questa ricostruzione: l’uomo ha infatti dichiarato di essersi riconosciuto nell’ombra ripresa dalla Cam 3. Per chiarire l’ambiguità, è stato organizzato un incidente probatorio, durante il quale sia Neri che Louis Dassilva hanno sfilato in condizioni ambientali identiche a quelle della notte del delitto.
Secondo i periti del gip Vinicio Cantarini, che ha presieduto l’udienza, l’uomo immortalato dalla telecamera non corrisponde all’altezza di Dassilva. Un elemento fondamentale sarà ora l’esito della perizia sul colore della pelle, ma i risultati non saranno disponibili prima del 28 aprile.
Nel frattempo, l’avvocato dell’indagato, Riario Fabbri, ha presentato un’istanza di scarcerazione per il suo assistito. Il giudice procederà con un interrogatorio in carcere alla presenza del pm e dei difensori lunedì 16 marzo alle 10:30, al termine del quale deciderà se concedere la libertà al cittadino senegalese. Ricordiamo inoltre che la dottoressa Bruzzone e i legali di Dassilva hanno più volte ribadito in questi giorni, di essere in grado di smontare anche le dichiarazioni rilasciate pochi giorni fa da Manuela Bianchi. Laddove fosse necessario, saranno in grado di dimostrare che Louis Dassilva non era nel garage la mattina dopo l’omicidio di Pierina, come la nuora della donna ha raccontato.